Caso AutoPostale: il Tribunale economico di Berna può procedere

Nonostante un ricorso pendente dinanzi al Tribunale federale, il Tribunale penale economico del Canton Berna può proseguire il procedimento riguardante la vicenda di AutoPostale. La massima autorità giudiziaria elvetica ha infatti respinto la richiesta di sospensione presentata da uno degli imputati.
La vicenda è alquanto complessa e riguarda un ricorso pendente dinanzi alla Suprema corte e diretto contro una decisione del Tribunale cantonale di Berna dell'inizio di giugno. Quest'ultimo in quell'occasione aveva annullato i punti essenziali di una decisione del Tribunale economico bernese, il quale aveva rinviato il caso dello scandalo AutoPostale al pubblico ministero a causa di vizi procedurali sostanziali.
Il Tribunale economico aveva ritenuto che l'assunzione e la nomina di due esperti precedentemente impiegati presso l'Amministrazione federale delle contribuzioni come responsabili del procedimento non fossero ammissibili. Pertanto, tutti gli atti procedurali da loro effettuati dovevano essere rimossi dal dossier.
L'Ufficio federale di polizia (Fedpol) aveva presentato ricorso, sostenendo che le nomine erano conformi alla legge. Il Tribunale bernese non era entrato in materia, ma la Corte cantonale aveva accolto le argomentazioni di Fedpol, incaricando il Tribunale economico di tornare sul dossier.
La decisione del tribunale cantonale è stata tuttavia impugnata da uno degli imputati nello scandalo AutoPostale presso il Tribunale federale con richiesta dell'effetto sospensivo. La corte losannese ha respinto tale richiesta in una decisione pubblicata oggi, in quanto non sussistono motivi sufficienti. Spetta alla giustizia cantonale decidere se attendere la sentenza sulla sostanza del caso del Tribunale federale o se, nell'interesse di accelerare il procedimento, portare avanti il procedimento, scrive la Suprema corte.
Lo scandalo AutoPostale è diventato di dominio pubblico nel 2018. La vicenda riguarda la realizzazione di utili illeciti nel traffico regionale viaggiatori grazie a sovvenzioni. Dal punto di vista finanziario, la vicenda è conclusa: AutoPostale ha restituito alla Confederazione, ai Cantoni e ai Comuni circa 205 milioni di franchi. Tutti i membri della direzione sono inoltre stati costretti a dimettersi.
Dal punto di vista penale, nel mirino del Ministero pubblico ci sono sei ex manager di AutoPostale nonché l'ex responsabile delle finanze (CFO) del gruppo Posta, Pascal Koradi.