Catalogna, Mas conferma il "9-N"

Nonostante la sospensione del tribunale costituzionale spagnolo, il referendum è convocato
Red. Online
03.10.2014 21:58

BARCELLONA - Il presidente della Generalitat della Catalogna, Artur Mas, conferma la convocazione di un referendum sull'indipendenza il 9 novembre nonostante la sospensione del tribunale costituzionale spagnolo. Tribunale che nei giorni scorsi ha accolto la richiesta del governo di Madrid, secondo cui lo scrutinio è illegale sebbene abbia valore consultivo.

Per definire una strategia unitaria dei partiti indipendentisti, Mas (CiU) ha convocato oggi una riunione con i tre suoi partiti alleati - tra cui Erc (Esquerra Republicana de Catalunya), la sinistra repubblicana sempre più popolare tra gli elettori catalani - ma l'intesa non appare facile.

Obiettivo dell'incontro era in particolare evitare la spaccatura tra indipendentisti moderati e radicali che potrebbe portare ad elezioni anticipate particolarmente penalizzanti per Convergencia i Unio, il partito di Mas, se si va in ordine sparso. Secondo gli ultimi sondaggi Erc, il partito di Oriol Junqueras, è diventato infatti il primo partito con quasi il 20% delle intenzioni di voto se si votasse oggi. CiU sarebbe quasi 7 punti sotto, intorno al 13%.

Per Mas si tratta di una situazione particolarmente scomoda. Il presidente della Generalitat ha sempre affermato di volersi muovere nel rispetto delle regole, ma così facendo ha finora perso consensi in Catalogna, dove il 71% si dice favorevole al referendum.

Confermando la convocazione del 9-N (come viene ormai chiamato il referendum in Spagna), Mas, secondo alcuni esperti costituzionali, si è per la prima volta messo fuorilegge: oggi è stata annunciata anche l'istituzione della commissione elettorale in vista del referendum, contro la quale il governo di Madrid ha annunciato un ricorso immediato.

Che la situazione sia difficile in seno ai partiti indipendentisti catalani lo conferma il fatto che dopo circa tre ore e mezzo la riunione al Palau de la Generalitat è stata sospesa, per poi essere riconvocata in serata. Tra le accuse che Jonqueras muove a Mas spicca quella di puntare una elezione plebiscitaria attraverso una lista comune ai due partiti (dalle politiche economiche totalmente divergenti), per poi accettare una riforma della costituzione spagnola che conceda maggiori autonomie al posto dell' indipendenza.

La posizione del governo del conservatore Mariano Rajoy rimane intransigente al massimo. La portavoce e numero due di Madrid Soraya Saenz de Santamaria, criticando il passo compiuto oggi da Mas, ha ricordato che "nessuno in Spagna può decidere che cosa sia legale o meno" eccetto i tribunali.

Al che gli indipendentisti catalani rispondono, come di consueto, ricordando che la stessa corte costituzionale che rifiuta loro il referendum ha riconosciuto nel 2010 lo statuto di Nazione alla Catalogna.