C'è tensione a Machu Picchu

C'è tensione a Machu Picchu. Nella più celebre destinazione peruviana, nonché una delle sette meraviglie del mondo moderno, è in corso una disputa piuttosto accesa. Tutto ruota attorno agli autobus che portano i visitatori sulla cima del sito. Ma andiamo con ordine.
Negli ultimi trent'anni, è stata la compagnia di autobus Consettur a trasportare circa ogni giorno 4.500 visitatori dalla cittadina di Aguas Calientes a Machu Picchu. Un viaggio di circa 20 minuti, a cui non esistono alternative con altri mezzi di trasporto. L'unica altra soluzione per raggiungere il sito, infatti, è farsi una passeggiata di due ore, lungo una strada impervia e ripida. Motivo per cui, la maggior parte dei turisti sceglie di pagare 24 dollari (circa 20 franchi) per un biglietto andata e ritorno dell'autobus. Ticket che per i visitatori peruviani, tuttavia, costa solo 15 dollari (circa 12 franchi).
Le cose, però, stanno cambiando. Di recente, infatti, Consettur ha perso la licenza per quella tratta contro una compagnia di autobus rivale. Una situazione che le persone del posto non hanno affatto apprezzato. Come ricorda la BBC, a settembre alcuni manifestanti, arrabbiati per la decisione, hanno bloccato la linea ferroviaria che collega Aguas Calientes alla cittadina da cui parte il viaggio verso Machu Picchu, lanciando pietre sui binari. Un episodio che costretto le autorità peruviane a soccorrere i turisti rimasti bloccati a Machu Picchu, con dei treni speciali.
Sebbene diversi residenti locali non abbiano voluto rilasciare dichiarazioni ufficiali, i manifestanti hanno dichiarato di essere «scontenti» del fatto che Consettur avesse il monopolio del redditizio servizio di autobus e che la sua posizione di «fornitore unico» sarebbe presto stata trasferita alla nuova compagnia San Antonio de Torontoy. La situazione, al momento, è particolarmente tesa. La licenza di Consettur, infatti, è scaduta a settembre, ma l'azienda continua a operare con i suoi autobus. A causa di alcune controversie legali, infatti, la nuova compagnia non ha ancora effettuato alcuna corsa verso Machu Picchu.
Il quadro, come sottolinea la BBC, è complesso. Per le ragioni appena elencate, ma non solo. Alcune persone provenienti da diverse comunità locali, infatti, vogliono una fetta degli introiti derivanti dagli autobus. Ma secondo Cristian Alberto Caballero Chacón, responsabile operativo di Consettur, la sua compagnia non è un monopolio. «I proprietari gestiscono l'azienda da 30 anni e sono persone originarie di queste zone», ha dichiarato. «Non si tratta di un monopolio. Consettur è composta da 12 diverse aziende con vari partner». Tra questi, c'è il consiglio distrettuale locale, che possiede il 38% dell'azienda. Diversamente, la sede di San Antonio de Torontoy, che dovrebbe prendere il posto di Consettur, si trova più lontano da Machu Picchu, nella provincia di Urubamba.
Ma i problemi non finiscono qui. Il sindaco di Aguas Calientes, Elvis La Torre, si è infatti detto «scontento» del costo dei biglietti per accedere a Machu Picchu. Il prezzo standard per un adulto ammonta infatti a 57 dollari (poco meno di 50 franchi), ma la maggior parte del ricavato non rimane a livello locale. «Solo il 10% dei biglietti venduti rimane nella regione. Il resto del ricavato va al Ministero della Cultura per la cura di altri siti archeologici in Perù e per pagare gli stipendi», ha spiegato La Torre alla BBC. Il sindaco, infatti, vorrebbe che più fondi fossero destinati alla sua comunità e alla regione circostante per contribuire a migliorare il turismo e finanziare più progetti a sostegno della popolazione locale.
