C'è una scuola con appena cinque bambini

È un giorno speciale alle scuole elementari di Loco, in valle Onsernone. La maestra Laura sta facendo compilare agli allievi una lista della spesa, perché a momenti arriverà sul piazzale il camion della Migros. Un evento eccezionale.
«Io voglio comprare i gelati!», esclama Sol, la più vivace tra i cinque bambini che compongono l’unica sezione della scuola, una pluriclasse che unisce prima e seconda elementare. Al piano di sopra ci sono altri sette bambini che frequentano la scuola dell’infanzia. Ma loro sono i «piccoli».
«Ho iniziato a insegnare in valle una decina di anni fa - spiega la maestra Laura -. Allora c’era una sezione anche a Russo. Ora è già bello che sia rimasta questa classe, perché i numeri sono quelli che sono. Per fortuna che questa estate a Loco sono arrivate due nuove famiglie dal nord delle Alpi».
Un microcosmo
In effetti lo schwytzerdütsch è la lingua che più di tutte rimbomba nell’aula scolastica, con il piccolo Momo che prova a fare da interprete. «Io parlo anche lo spagnolo», si intromette Sol, spiegando che a Natale andrà in vacanza in Paraguay, paese dove è nata sua mamma, ovvero la signora che lavora nel negozietto di alimentari di fronte all’edificio scolastico. «Anch’io capisco un po’ di spagnolo», aggiunge Tessa, la quale annuncia invece che in inverno andrà in Polonia a trovare parenti.
Seppur piccola numericamente, la classe delle scuole elementari di Loco è un microcosmo di voci e culture, unite dall’amore per quella che è la propria valle.
Tra natura e animali
«Loco è un paese bellissimo, ma ancora più bello è Vergeletto», dice Sol. «Sì, è vero - aggiunge Nerio -, perché a Vergeletto si possono scalare le montagne». Non solo, Nerio spiega che lassù, all’alpe Cortaccio, ha fatto anche il fieno, «come i grandi».
A questo punto tutti e cinque i bambini si dilettano a raccontare le proprie esperienze a contatto con la natura, che amano così tanto di aver deciso di trasformare la loro aula in un bosco. «Lì c’è già un primo albero e là una grande foglia», indicano, prima di andare a prendere un libro che parla di scoiattoli. Lo sfogliano e dimostrano di conoscerlo a memoria.
«Io a casa ho un coniglio di nome Trilli e quando ci trasferiremo a Vergeletto avremo una grande fattoria», dice Sol. «Io ho un cane», afferma Momo. «Io ho un coniglio che si chiama Bianca - spiega Tessa -. Poi abbiamo delle quaglie cinesi e giapponesi. E anche tre gatti, di cui uno non torna mai a casa. Avevamo anche cinque tartarughe ma sono sparite nel nulla».
Ecco il camion
Pi-po-pà. La discussione viene interrotta dall’arrivo del camion della Migros, che per un giorno è tornato a percorrere le strade della valle Onsernone. È un’operazione nostalgia, un evento unico, tuttavia le signore del paese accorrono con i loro carrelli e sacchetti come se non fossero passati più di vent’anni dall’ultima spesa nel camion della Migros.

I bambini si uniscono al fermento. Si mettono diligentemente in fila, entrano nel camion, scrutano gli scaffali, si stupiscono di trovare alcuni prodotti che solitamente acquistano «nella Migros giù a Locarno». Però, non riescono a nascondere un pizzico di delusione: nel camion non ci sono gelati.
Pazienza. È comunque un giorno speciale. In una scuola perfettamente normale, nonostante l’esiguo numero di allievi. C’è una mensa dove consumare il pranzo, c’è un moderno parco giochi, c’è una palestra dove svolgere le lezioni di ginnastica, c’è un’aula separata per le arti plastiche, c’è una piccola biblioteca.
Una scuola in bilico
Non sembra una scuola costantemente a rischio chiusura. Negli scorsi anni il DECS si è più volte mostrato inflessibile a riguardo del mancato raggiungimento del quorum di 13 allievi. Se non fosse stato per l’intervento finanziario del Comune, oggi tutti i bambini dovrebbero scendere a valle, come fanno già coloro che frequentano le classi dalla terza elementare in su. Da Vergeletto a Intragna vanno circa cinquanta minuti di pulmino. Non è poco per dei bambini in tenera età.
«Per tre anni abbiamo pagato per una sezione perché non ci veniva riconosciuta - spiega il sindaco Stephan Chiesa -.Ma ora forse possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro. Da una parte il dialogo con la nuova direttrice del DECS è molto più costruttivo, dall’altra sembra che almeno per i prossimi anni il numero di allievi dovrebbe consentire di mantenere una classe a Loco».
Certo, è un equilibrio precario. Ma in questa aspra valle che è l’Onsernone gli abitanti sono abituati a doversi ingegnare. Ed è forse proprio questo a fare la loro forza. «Abbiamo vinto un concorso della Fondazione Raiffeisen per i doposcuola - spiega il sindaco -. Grazie al premio oggi riusciamo a garantire delle attività cui partecipano bambini anche dalle Centovalli, dalle Terre di Pedemonte, alcuni addirittura da Gordola». Può sembrare poco. «Ma queste attività ci consentono di far conoscere la nostra valle, di far capire la nostra situazione - conclude Chiesa -. Ci permettono di sentirci meno isolati».