Ticino

Celebrato il Dies academicus dell'USI

Tra i momenti centrali della mattinata, il dialogo tra Claude Nicollier, astronauta svizzero, e Giovanni Pellegri, responsabile de L’ideatorio
© CdT / Chiara Zocchetti
Red. Online
10.05.2025 14:47

Si è svolto questa mattina presso l’Aula magna del Campus Ovest Lugano il 29. Dies academicus dell’Università della Svizzera italiana (USI). L’evento si è aperto con il saluto della rettrice dell’USI, Luisa Lambertini, seguito dal benvenuto della presidente del Consiglio dell’Università Monica Duca Widmer e dall’intervento della consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti. Tra i momenti centrali della mattinata, il dialogo tra Claude Nicollier, astronauta svizzero, e Giovanni Pellegri, responsabile de L’ideatorio. Un confronto ricco di spunti e riflessioni, che ha attraversato i temi della scienza, dell’educazione e dell’esperienza umana dello spazio.

A seguire, sono state consegnate le onorificenze di rito: il Dottorato honoris causa conferito a Maurice Herlihy, la nomina a Membro onorario ad Arturo Licenziati, la Medaglia dell’USI assegnata a Michele Parrinello, nonché l’USI Alumni Award a Giacomo Brenna e l’USI Raiffeisen Award for Best Teaching a Ilaria Espa e Adriano Fabris.

«L'Università della Svizzera italiana conferma il suo impegno per una crescita responsabile, sostenibile e aperta al territorio». Così ha esordito Luisa Lambertini nel suo discorso, ricordando come l’USI stia vivendo una fase di sviluppo con l’avvio di nuovi percorsi formativi, tra cui i Bachelor in Data Science e in Scienze economiche in lingua inglese, e con la recente nascita dell’Istituto di medicina di famiglia EOC–USI, volto a rispondere alla crescente carenza di medici di prossimità. La rettrice ha anche sottolineato l’impegno a differenziare le fonti di finanziamento ricordando l’evento «Insieme per il futuro», organizzato all’interno del Locarno Film Festival, come momento chiave per rafforzare il legame tra l’università e la comunità. Sono stati inoltre ricordati due importanti anniversari: i 20 anni della Facoltà di scienze informatiche e i 25 anni dell’Istituto di ricerca in biomedicina (IRB). Guardando al futuro, la rettrice ha illustrato il potenziale di tre proposte USI per i Poli nazionali di ricerca (NCCR) su invecchiamento, intuizione aumentata e futuri paesaggi energetici, oggi in fase di valutazione. Ha inoltre ribadito l’importanza della dell’autonomia accademica, soprattutto nell’odierno contesto geopolitico, e della fiducia nel mondo universitario in un periodo segnato da tagli federali e da incertezze legate agli accordi bilaterali.

A seguire, la presidente del Consiglio dell’Università, Monica Duca Widmer, ha affermato che l’USI «crescerà nelle aree di importanza strategica e consoliderà le posizioni acquisite, per continuare a essere un punto di forza per il territorio e il tessuto economico». Un discorso che ha toccato temi centrali come la transizione digitale, la collaborazione tra istituzioni accademiche ticinesi e la ferma opposizione ai tagli federali previsti alla formazione superiore. La presidente del Consiglio dell’USI ha sottolineato l’importanza della Swiss AI Initiative, che vede l’USI tra i partner, e il ruolo trainante del Centro Svizzero di Calcolo Scientifico e del supercomputer Alps. Ha infine ribadito l’urgenza di adattarsi rapidamente alle trasformazioni in atto in modo strategico, sostenibile ed etico.

La consigliera di Stato Marina Carobbio Guscetti, direttrice del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) ha evidenziato come «oggi più che mai abbiamo bisogno di investire nell’educazione, nella formazione e nella ricerca. Non farlo sarebbe un grave errore che porterebbe il nostro Paese e il nostro cantone indietro di decenni. Garantire mezzi e risorse finanziarie significa riconoscere che investire nel sapere e nella ricerca vuol dire investire nei giovani e nel futuro, creare posti di lavoro qualificati e opportunità per donne e uomini, avere un cantone aperto e non chiuso su sé stesso».

Tra i momenti centrali della cerimonia vi è stato il dialogo tra il prof. Claude Nicollier, primo e finora unico astronauta svizzero ad essere andato nello spazio, e il Dr. Giovanni Pellegri, responsabile de L’ideatorio dell’USI. L’intervista – accompagnata da immagini molto suggestive – ha ripercorso le tappe fondamentali della vita e della carriera dell’astronauta, intrecciando scienza, emozione e riflessione.

Claude Nicollier ha condiviso i suoi primi sogni d’infanzia, il valore della visione della Terra dallo spazio e l’importanza della cooperazione internazionale. Particolare attenzione è stata dedicata al legame tra il settore spaziale e l’USI, con riferimento alla collaborazione con Space Exchange Switzerland (SXS), all’attività dell’Istituto di ricerche solari IRSOL e ai planetari dell’università. L’astronauta ha parlato anche del significato personale e simbolico dell’osservare il cielo, invitando il pubblico a riflettere sulla nostra condizione cosmica e sul dovere collettivo di prenderci cura del pianeta. In chiusura, ha risposto a domande su temi attuali, dalla colonizzazione di Marte al ruolo dei privati nell’esplorazione spaziale.

Onorificenze

Come da tradizione, il Dies academicus è stata l’occasione per conferire le onorificenze dell’Università della Svizzera italiana.

Il professor Maurice Herlihy, ha ricevuto il Dottorato honoris causa in Scienze informatiche «per contributi fondamentali, pratici e teorici, alla programmazione di sistemi concorrenti e distribuiti, inclusi i suoi lavori pionieristici sui modelli di consistenza per memoria condivisa e lo sviluppo di tecniche innovative di programmazione concorrente che sono state ampiamente adottate nella pratica industriale».

L’USI Raiffeisen Best Teaching Award è stato consegnato alla professoressa Ilaria Espa e al professor Adriano Fabris, «per la qualità dell’insegnamento».

L’USI Alumni Award è stato conferito a Giacomo Brenna «per il successo nella carriera nel campo dell’architettura».

Arturo Licenziati, presidente e CEO di IBSA Group, è stato nominato Membro onorario USI «per il decisivo e generoso sostegno allo sviluppo della Facoltà di scienze biomediche dell’Università della Svizzera italiana».

Il professor Michele Parrinello ha ricevuto la Medaglia dell’USI, in segno di riconoscenza «per il suo importante contributo allo sviluppo dell’ateneo».

Installazione artistica e musiche della Compagnia Finzi Pasca

In occasione del 29. Dies academicus, l’Aula magna dell’USI ha ospitato Firefly Forest, un’installazione artistica immersiva della Compagnia Finzi Pasca. Firmata da Hugo Gargiulo e accompagnata da musiche originali di Maria Bonzanigo, l’opera ha trasformato lo spazio in un ambiente evocativo, ispirato al «Teatro della Carezza», cifra poetica della compagnia. Con 348 lampadine sensibili al suono e cinque momenti musicali tratti da spettacoli iconici, l’installazione ha regalato al pubblico un’esperienza emozionale di grande impatto visivo e sonoro.

«Universo», opera di Street art partecipativa

Al termine della cerimonia è stata inaugurata l’opera Universo di Yuri Catania, un progetto inedito di street art partecipativa che raffigura oltre un migliaio di volti della comunità accademica USI: studenti, docenti, ricercatori e staff. Un grande collage visivo in bianco e nero, arricchito da fiori e farfalle simboliche, che riflette il valore dell’inclusione, dell’identità condivisa e della diversità come ricchezza. L’opera si inserisce nella campagna Play your future, che fonde arte e realtà aumentata per raccontare l’esperienza universitaria in chiave creativa e contemporanea.

Spazio, arte e borse di studio: l’USI mette all'asta dieci opere

Dieci opere esclusive donate all’USI dall'artista Yuri Catania, intitolate Lvgaxy Astro Flowers, sono state messe all'asta per sostenere con una o più borse di studio studenti e studentesse di informatica. Le stampe, in edizione limitata di soli 10 pezzi, sono state autografate dall'artista Yuri Catania e dall’astronauta svizzero Claude Nicollier, ritratto nell'opera, rendendole dei pezzi unici dal forte valore simbolico.