Centro di ricerca in via Peri: i perché di una mossa

Negli scacchi, spesso, la chiave per la vittoria è una mossa che sul momento non sembra dare un vantaggio decisivo a chi la compie. È con l’andare della partita che emerge tutta la sua importanza. Il Municipio di Lugano è convinto di aver fatto una scelta del genere, proponendo di stanziare un contributo di 250 mila franchi annui per il trasferimento in città da Manno e per l'ampliamento del Lifestyle Tech Competence Center: un centro di ricerca che sviluppa soluzioni innovative per aziende attive in vari settori (e nel macrosettore dello «stile di vita», del quale in tutta onestà fatichiamo a vedere i confini) e che troverebbe posto nello stabile di via Peri venduto recentemente da EFG al gruppo Artisa. Il quarto di milione di franchi del Comune servirebbe a finanziare buona parte della spesa prevista per l’affitto e per l’adeguamento degli spazi. Questa è la mossa: che vantaggio ne trarrà Lugano?
Le tre battaglie
Filippo Lombardi, municipale responsabile del dossier e rappresentante di Lugano nella Fondazione Agire, parte da lontano e parla di tre battaglie. «La prima l’ha dovuta fare il Ticino per ottenere un campus dello Switzerland Innovation Park», un progetto federale che punta a far affermare la Svizzera come Paese dell’innovazione. «La seconda ha permesso al nostro cantone di avere tre centri di competenza sul suo territorio, mentre la terza l’ha combattuta Lugano affinché non fosse tutto concentrato a Bellinzona». E anche questa è stata vinta. «La capitale fa la parte del leone con il polo delle scienze della vita, che è il più ricco, poi abbiamo Lodrino con il futuro centro di competenza sui droni, e poi quello del lifestyle, che vogliamo tenere a Lugano almeno per dieci anni». Il contributo da duecentocinquanta mila franchi fa parte di una convenzione quinquennale, ma si può rinnovare, con il benestare del Consiglio comunale. «Con questa iniziativa, metteremo Lugano sulla mappa dei centri di competenza».
Teste pensanti
Andando nello specifico, cosa significa essere sulla mappa dei centri di competenza? «È difficile, ora, quantificare tutte le ricadute che avrà la presenza del nuovo polo a Lugano – premette Lombardi – ma se parte un progetto del genere, credo che tante società abbiano interesse a salire a bordo». Facciamo qualche nome, allora. Le aziende affiliate al Lifestyle Tech Competence Center sono Accenture, Antares Vision Group, Bally, Barilla, Dagorà, Guess, Hypen, Lavazza, Loomish, Microsoft, Moresi.com e UBS, mentre i partner accademici sono USI e SUPSI. Nel messaggio municipale vengono menzionati poi alcuni soci potenziali: Artsana Group, Design Holding, Logitech, Riri, SMG, Style Capital, Valmont Group, VF Corporation, Wella, Ricardo, Swisscom e Woolrich. «C’è quindi la prospettiva di portare a Lugano laboratori e ‘teste pensanti’ legate a tutte queste società – osserva sempre il municipale – e magari anche una loro sede operativa o amministrativa. Bally, ad esempio, a cui abbiamo deciso di affittare Villa Heleneum, ha deciso di concentrare la sua produzione in Ticino».
È anche una rivincita
Parlando di costi e opportunità, Lombardi ritiene che la spesa prevista della Città in via Peri sarebbe «molto moderata». «Guardiamo Bellinzona: negli ultimi dieci anni ha investito decine di milioni di franchi, e ora sta raccogliendo i frutti». Anche a spese di Lugano, se così possiamo dire, visto che l’idea di ospitare un polo della ricerca biomedica (nel famoso stabile Mizar) era stata cullata per diverso tempo sulle rive del Ceresio. Poi il progetto aveva preso la A2 in direzione nord. «In generale – aggiunge Lombardi – a favore di Bellinzona ha pesato il fatto di essere stata collegata a Zurigo con AlpTransit quattro anni prima rispetto a Lugano. In questa fase di maggiore interesse nei suoi confronti, la capitale ha giocato bene le sue carte. Ora noi vogliamo giocare le nostre. Del resto dobbiamo cercare di dare una spinta, di fronte alla tendenza preoccupante che ha colpito la piazza finanziaria». Un altro investimento in tal senso, di cui abbiamo parlato recentemente, è il mezzo milione di franchi messo a disposizione per attrarre in città aziende e persone attive nel settore delle nuove tecnologie. Un’altra di quelle mosse, sperando che sia decisiva.