Che succede nei sotterranei vaticani?

È inevitabile: nella vita non si può piacere a tutti e, nolenti o dolenti, nel corso del tempo si accumulano i nemici da inserire nella famosa lista nera. Pensate però alla lunghezza dell?ipotetico documento nel caso della Chiesa cattolica che, tra circa due decenni, compirà duemila anni. Un?organizzazione così complessa e potente che non può non suscitare qualche invidia e un po? di malanimo, anche per via dei segreti che – con ogni probabilità – custodisce gelosamente in Vaticano e nel mondo.Oggi questo alone di mistero deve molto a Dan Brown, autore di due bestseller come «Il codice Da Vinci» e, soprattutto, «Angeli e demoni». Brutta cosa i bestseller di matrice storica: se ne parla così tanto che, prima o dopo, vanno inevitabilmente a fondersi con la realtà. Le elaborate (ma suggestive) vicende create dallo scrittore 48.enne hanno infatti portato milioni di lettori a credere che la Curia romana e la Città eterna custodiscano oscure verità. Un?ipotesi sulla quale hanno fatto leva anche gli organizzatori della mostra «Lux in Arcana» (luce nei recessi), presente nelle Sale Capitoline di Roma sino al prossimo nove settembre. Sono stati qui esposti un centinaio di documenti dell?Archivio Segreto Vaticano (composto da 85 chilometri di scaffali) che sono usciti per la prima volta dalle mura della Santa Sede. E se questo è quanto ci fanno vedere, penserà qualcuno, chissà quanto ci viene celato. Sull?onda di queste sensazioni è scoppiato poco più di un mese fa il caso Vatileaks che ha visto come protagonista Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa e trafugatore di numerosi suoi documenti. Soprannominato «il corvo», vive in gabbia da più di quaranta giorni: è infatti detenuto in custodia cautelare con l?accusa di furto aggravato di documenti riservati.Il presunto reato di Gabriele ha scatenato una ridda di ipotesi e congetture sulla genuinità del papato retto da Benedetto XVI, al punto che il cardinale Tarcisio Bertone (Segretario di Stato) ha accusato a metà giugno i giornalisti di voler imitare Dan Brown per via delle fantasiose ricostruzioni sugli affari vaticani. Ma in questo braccio di ferro tra ecclesiastici e media si è perso di vista il punto centrale: le sorti del povero Paolo Gabriele. Rinchiuso in una cella di quattro metri per quattro senza alcun comfort, il 46.enne è «a disposizione della magistratura vaticana per ulteriori approfondimenti» ed è stato sottoposto più volte a interrogatori sui quali non si hanno informazioni in merito a durata e contenuti. Possiamo solo ipotizzare e immaginare le angherie alle quali è stato sottoposto dagli aguzzini incappucciati che operano nei sotterranei del Vaticano, destinatari di manuali di tortura abilmente sviluppati nel corso dei secoli. Lo dimostrano i processi degli inquisitori che, su ordine della Chiesa cattolica, sottoponevano gli accusati a indicibili sofferenze per una confessione, un nome, un perché. E indovinate chi è stato per oltre vent?anni a capo del Sant?Uffizio, vale a dire la Congregazione per la Dottrina della Fede che ha come obiettivo quello di difendere la Chiesa dalle eresie? Esatto! Joseph Ratzinger, l?attuale pontefice! Ed è quindi evidente che? Cosa dite? Aveva ragione il cardinale Bertone?Brutta cosa i bestseller.
