Chi è Edgardo Greco, il latitante della 'Ndrangheta arrestato in Francia

I carabinieri del Reparto operativo provinciale di Cosenza, diretti dal tenente colonnello Dario Pini, l'hanno scovato in una pizzeria di Saint-Étienne, in Francia. Edgargo Greco, 63 anni, nato a Belvedere Marittimo (Cosenza, Calabria), era ricercato dal 2006, condannato all'ergastolo per un duplice omicidio. A Saint-Étienne, nella regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi, dove viveva dal 2014, lavorava come pizzaiolo a «L'agorà».
L'uomo, condannato con sentenza definitiva per duplice omicidio, viveva oltralpe dal 2014 e lavorava nel locale come pizzaiolo. L'operazione, condotta dai militari del colonnello Agatino Saverio Spoto, è stata coordinata dalla procura distrettuale antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri. Greco aveva assunto l'identità di un sorvegliato speciale pugliese e all'arrivo dei carabinieri ha tentato di negare la sua identità.
Latitante dall’ottobre del 2006, era destinatario di un mandato di arresto europeo emesso dalla Procura generale presso la Corte d’Appello di Catanzaro il 16 maggio 2014. L'ordine di carcerazione è riferito alla pena dell’ergastolo per il duplice omicidio dei fratelli Stefano e Giuseppe Bartolomeo, a Cosenza il 5 gennaio 1991, e per il tentato omicidio di Mosciaro Emiliano, a Cosenza il 21 luglio 1991. Crimini maturati nell’ambito della guerra di mafia fra le cosche Pino-Sena e Perna-Pranno (di quest'ultima è presunto affiliato Greco), che ha insanguinato il territorio cosentino nei primi anni Novanta. I due, ricordano gli inquirenti, «ambivano a una maggiore autonomia e considerazione nell’ambito delle cosche cosentine» e furono «trucidati a colpi di spranga» all’interno di una pescheria. I loro cadaveri furono fatti sparire e non furono mai più ritrovati. L’agguato era stato deciso dalla cosca per fermare sul nascere il tentativo delle vittime di «allargarsi» negli affari.
Il delitto dei fratelli Bartolomeo segnò la svolta per l’inizio del pentimento di alcuni collaboratori di giustizia storici come i fratelli Notargiacomo e Pagano, appartenenti al gruppo Perna-Pranno. Anche loro con idee scissioniste, iniziarono il percorso collaborativo con la giustizia per timore di essere uccisi.
Edgargo Greco - si legge sulla Gazzetta del Sud - lavorava come pizzaiolo per necessità. Secondo quanto riferito dai militari, non si trovava infatti in condizioni economiche floride ed era dunque costretto a lavorare per vivere. A Saint-Étienne, il latitante viveva da solo. La moglie (italiana) e i due figli abitano da tempo in Austria. In possesso di un passaporto francese con falso nome, poteva contare su una doppia identità. Il proprietario della pizzeria in cui lavorava era convinto che fosse francese.
Il latitante non è stato (per il momento) trovato in possesso di armi, neppure presso la sua abitazione.
I carabinieri lo hanno prelevato all'interno della pizzeria. Dopo l’arresto è stato avviato l’iter procedurale per l'estradizione in Italia, nel frattempo Greco è stato portato in un carcere francese.