“Cinque giorni bloccato: la mia odissea per lasciare Zermatt”

FOTO e VIDEO - La testimonianza di Simone S., giovane ticinese che come altre centinaia di turisti alla fine ha dovuto prendere l'elicottero
Chiara Nacaroglu
24.01.2018 12:16

ZERMATT (VS) - Tutto è bene quel che finisce bene. Si può riassumere così l'odissea vissuta da Simone S., giovane ticinese residente a Ginevra che con la sua compagna aveva in programma di trascorrere un weekend a Zermatt e si è trovato costretto a passare cinque giorni nella località ai piedi del Cervino, senza sapere quando avrebbe potuto andarsene. Con lui migliaia di turisti, molti provenienti dall'estero. "Quando siamo partiti per Zermatt sabato mattina - racconta Simone - non ci aspettavamo una situazione come quella delle scorse settimane, non c'è stato nessun avviso dall'ufficio del turismo o dall'hotel presso cui avevamo prenotato". Fin dall'inizio, però, la situazione si è palesata come difficile: "Arrivati col treno a Visp, la linea ferroviaria era interrotta per una frana, ma avevano organizzato dei bus sostitutivi per Täsch e poi da lì col treno abbiamo raggiunto Zermatt senza problemi".

A partire dalla sera di sabato le nevicate si sono intensificate e la strada per arrivare a Täsch è stata chiusa. "Tra sabato e domenica avrà messo giù quasi due metri di neve, non ho mai visto una cosa del genere, è stato incredibile!" continua il ticinese. Per riuscire a lasciare Zermatt, Simone si è messo in coda davanti all'ufficio del turismo di buon ora lunedì mattina e dopo cinque ore è riuscito ad ottenere il bigliettino numerato che lo metteva in lista d'attesa per partire con l'elicottero. "L'organizzazione messa in piedi dall'ufficio del turismo era abbastanza buona, con un liveticker online che mostrava la progressione dei numeri e, durante le ore passate in coda, ci hanno portato il tè da bere e salsicce da mangiare. Tutto sommato - scherza Simone - ci siamo anche divertiti!". 

Una volta riusciti a prendere il ticket non rimaneva che aspettare. Lunedì, infatti, "è stato il giorno più critico per quanto riguarda il pericolo di valanghe, salito a livello 5. Sono stati chiusi sia le piste che i sentieri e si poteva passeggiare solo nel centro del villaggio, mentre chi soggiornava in una casa appena fuori dal villaggio aveva il divieto di uscire dall'abitazione". Il problema è stato poi riuscire effettivamente ad andarsene. Gli elicotteri volano dalle 8.30 alle 17 e possono trasportare sedici persone alla volta (il volo costa 70 franchi a persona). "C'erano cinque elicotteri: uno portava le valige e l'attrezzatura sportiva, gli altri quattro trasportavano quattro persone alla volta... quindi il tutto diventava davvero lento". Simone è riuscito ad arrivare a Tasch stamattina alle 11, dopo che la chiamata per il suo numerino è arrivata alle 8 del mattino. 

Quindi alla fine è stata un'avventura... "Beh sì" commenta il ticinese, anche se per molti non è ancora finita". Da stasera infatti dovrebbero riaprire la linea ferroviaria ma, visto il pericolo che si crei una vera e propria ressa per lasciare il villaggio le autorità hanno deciso che anche l'evacuazione in treno si farà tramite numerino. 

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