Collegamento A2-A13: Il Piano preme su Berna

Collegamento A2-A13, sale la pressione su Berna. I cinque Comuni del Piano di Magadino, ovvero Bellinzona, Cadenazzo, Sant’Antonino, Gambarogno e Locarno, hanno infatti scritto una lettera all’indirizzo del consigliere federale Albert Rösti e del direttore dell’Ufficio federale delle strade (USTRA) Jürg Röthlisberger. Il messaggio è chiaro e inequivocabile: il tracciato autostradale tra i due poli del Sopraceneri va realizzato senza indugi. Più nel dettaglio, la richiesta esplicitata nella missiva è quella di inserire la tratta viaria tra le opere da realizzare al più presto e di considerare il collegamento «un progetto prioritario, dato che continua a godere di ampio consenso».
Fase di affinamento
Nella lettera viene ribadita l’importanza del nuovo collegamento veloce tra il Bellinzonese e il Locarnese, «l’ultimo agglomerato urbano della Svizzera a non essere direttamente allacciato alla rete autostradale nazionale». Il dossier A2-A13 è attualmente in fase di affinamento da parte dell’USTRA, con l’obiettivo di presentare il progetto definitivo entro un anno e mezzo, da sottoporre poi alla decisione del Consiglio federale, affinché l’opera venga inserita in modo definitivo nel Piano settoriale. Per i Municipi questo è stato un lavoro «frutto di un lungo iter politico, tecnico e procedurale» durante il quale «è maturato un grande consenso sull’opera da realizzare, sia da parte della politica che da parte della società civile». Infatti, come ricordano i firmatari, nel gruppo di accompagnamento politico c’erano anche i rappresentanti di associazioni a difesa dell’ambiente, dell’agricoltura e della mobilità.
Stop al traffico parassitario
Ed è proprio per questa ragione che i Comuni fanno una precisazione: la bocciatura alle urne del 24 novembre scorso del potenziamento della rete autostradale svizzera «non costituisce in alcun caso un voto negativo contro il progetto A2-A13». Progetto che, appunto, «gode di ampio consenso dettato anche dalla sua necessità, vieppiù urgente». E ancora: «Solo con la sua realizzazione potrà essere risolto il problema del traffico parassitario». In ogni caso, il nodo cruciale da sciogliere resta quello dell’attraversamento della zona palustre del Piano di Magadino, d'importanza nazionale e protetta a livello federale. Per questa ragione, l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) propende per l’altra variante, ovvero il percorso di sponda destra piuttosto che per quella portata avanti dal Cantone e dall’USTRA.