"Come abbiamo giocato con la Sonnenstube"

LOCARNO - Alptransit e il raddoppio del traforo del San Gottardo porteranno il brutto tempo in Ticino, annullando lo scarto di pressione tra nord e sud delle Alpi che permette la cosiddetta "Sonnenstube" e pareggiando il clima ai due lati. Della notizia veniamo a conoscenza grazie a un messaggio privato inviato da MeteoSvizzera al nostro account twitter di prima mattina. Nel messaggio c'è un link che rimanda a un comunicato corredato di dati esplicativi e dettagli tecnici sul fenomeno, con tanto di grafici a corroborare il tutto che mostrano la diminuzione progressiva dello scarto di pressione addirittura dal momento in cui sono caduti gli ultimi diaframmi dei trafori della galleria ferroviaria e autostradale, qualche anno prima della loro apertura.
Un lavoro tanto certosino e suggestivo quanto falso, però. Un pesce d'aprile fra i più raffinati e capaci di catturare l'immaginazione degli ultimi anni. Stefano Zanini, di Locarno Monti, ce ne ha spiegato i dettagli (per leggere il pesce, vedi i suggeriti).
Com'è nata l'idea?
"Quando hanno aperto la galleria autostradale del San Gottardo nel 1980, il primo aprile seguente un quotidiano ticinese aveva pubblicato un pesce d'aprile, se non ricordo con male in collaborazione con noi, secondo cui il cantone era stato colpito dal favonio nei tre mesi seguenti l'inaugurazione del tunnel proprio a causa del traforo, che aveva fatto passare aria secca che dissolveva le nubi. Il favonio c'era stato, ma non era ovviamente colpa del tunnel. Da qui è partito il collega Nicola Gobbi, che è l'autore del pesce di oggi".
Alla base dello scherzo c'è lo scarto di pressione tra nord è sud. È qualcosa di scientifico?
"Lo scarto esiste ed è qualcosa di tipico ai due lati delle Alpi, e spiega ad esempio la tempesta di favonio di ieri al nord. È uno dei primi parametri che si guarda per capire che tempo farà in Ticino. La sua evoluzione determina le correnti, il vento da nord e da sud e le termiche. È un dato osservato con attenzione anche ad esempio da chi fa parapendio, per capire come muoversi. Di certo non può essere modificato da un traforo alpino in più o in meno, come abbiamo scherzosamente sostenuto".
Se la pressione "ticinese" non è in pericolo, quali sono le sfide climatiche reali a cui è confrontato il Cantone?
"Premesso che parliamo di un orizzonte temporale di 30-50 anni, direi il cambiamento climatico, i cui effetti cominciano a vedersi già oggi. Penso in particolare all'innalzamento delle temperature in tutto il cantone, alla diminuzione dei giorni d'innevamento e all'aumento degli eventi estremi. Le estati torride tenderanno a essere sempre più (le più calde dall'inizio delle misurazioni sono state il 1947, il 2003 e il 2015), e dovremo abituarci a inverni meno bianchi, corredati però da nevicate brevi e intense, come quelle del 3 marzo scorso o del Natale 2014. Episodi che confermano quanto dicono gli specialisti a livello mondiale. Alcuni effetti sono già tangibili sulla flora e sulla fauna, ad esempio l'arrivo alle nostre latitudini della zanzara tigre, l'innalzamento dei boschi, la comparsa di nuove specie estranee alle nostre latitudini e dagli effetti potenzialmente nocivi. A passeggiare nei boschi di Pedemonte già ora si possono trovare delle palme cresciute spontaneamente negli ultimi anni".