Italia

Como, se l’ambulanza non passa a causa delle soste selvagge

La denuncia di una comasca che attendeva i soccorsi per il figlio di tre anni: «In certe situazioni i minuti fanno la differenza per salvare una persona»
©Youtube
Red. Online
06.10.2019 19:30

Il traffico, che sia in mobilità o stazionario, è un problema. E lo è soprattutto per i mezzi di soccorso che spesso si trovano a doversi districare tra le colonne di veicoli. Se in Svizzera sentire le sirene dell’ambulanza implica un (quasi sempre) immediato spostamento delle vetture per consentire il passaggio dei mezzi di soccorso, in Italia questo comportamento non è sempre scontato. Lo si legge sulla Provincia di Como, dove una donna racconta la propria esperienza. Sono stati momenti di terrore quelli che ha vissuto mentre aspettava l’ambulanza, bloccata dal traffico, mentre suo figlio di tre anni stava male.

La donna, una comasca che risiede in una stradina a fondo cieco ai lati di via Manzoni, non lontano dalla zona della stazione di Como Lago, ha scritto al giornale la propria disavventura: «Sono una cittadina di Como e vi scrivo perché vorrei raccontarvi un fatto gravissimo che è avvenuto sabato 21 settembre che poteva avere conseguenze molto serie, tutto per colpa della inarrestabile sosta selvaggia in via Caniggia».

«Verso le ore 22 è uscita l’ambulanza in codice rosso per soccorrere mio figlio di 3 anni - scrive la mamma -. A causa delle decine di auto messe in divieto di sosta, incuranti dei cartelli con tanto di minaccia di rimozione forzata, il mezzo dei soccorsi e gli stessi soccorritori hanno impiegato minuti preziosi sia per trovare spazio dove parcheggiare sia per uscire e correre in ospedale. Hanno impiegato 20 minuti per districarsi nel traffico, facendo manovre su manovre perché non riuscivano a passare. Hanno dovuto pure far passare la barella tra le aiuole».

Per fortuna il ritardato arrivo dei soccorsi non ha avuto conseguenze: «Questa volta non c’era pericolo di vita per il paziente, ma sappiamo tutti che in certe situazioni i minuti fan la differenza per salvare una persona. È mesi che denuncio la situazione insostenibile della via, sia diurna che notturna, sempre piena di macchine parcheggiate ovunque che causano continui intoppi al traffico. Onestamente è sempre peggio. Credo si sia sorpassato il limite della tollerabilità, in quanto quando si mette a rischio la sicurezza di una persona non è solo un problema di sosta selvaggia, ma diventa un problema di sicurezza pubblica. Vi scrivo per aiutarmi a dare voce a questa esigenza dei cittadini comaschi, sollecitando una soluzione definitiva da parte della polizia».