Lugano

Computer in prestito: progetto «in carica»

Dopo l’appello di ottobre si sono fatti avanti nuovi donatori (in tutto ora sono 24) ma la lista d’attesa è ancora lunga
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Giuliano Gasperi
03.04.2023 06:00

«Servono altri computer per non spegnere eQuid», titolavamo lo scorso ottobre. Sono passati quasi sei mesi e il «caricamento», o meglio il «ricaricamento» del progetto promosso dalla Città di Lugano per il prestito gratuito e senza scadenza di PC fissi e portatili non è ancora completo, ma di sicuro ha fatto uno scatto in avanti, come testimoniano i dati fornitici dalla Divisione della socialità.

Alle 8 aziende e alle 5 persone singole che avevano messo a disposizione il loro hardware prima del nostro ultimo articolo, si sono aggiunti 5 imprese e 6 cittadini, portando il numero totale dei donatori a 24. Le consegne invece, da quando è stato lanciato il progetto ad oggi, sono state 148 fra computer fissi (113), fissi compatti (10) e portatili (25). Ne hanno beneficiato 124 cittadini e 13 associazioni attive nel Luganese. La prossima consegna è in programma per questo mese e la lista d’attesa è relativamente lunga: 88 le richieste pendenti, soprattutto per avere computer portatili (73). Ma chi sono gli utenti del servizio eQuid?

Nella maggior parte dei casi, come testimoniano i dati relativi all’anno scorso, si tratta di professionisti che non usano il computer sul posto di lavoro (41,3%), seguiti da professionisti che invece il PC lo usano proprio per lavoro (23,1%), da studenti (13,1%), casalinghe e pensionati (9,1% in ambedue i casi). Gli svizzeri rappresentano il 44,6%, mentre il resto del pubblico è composto da stranieri titolari di un permesso B (26,4%), C (23,1%) o F (5,8%), cioè quello concesso a persone ammesse provvisoriamente in Svizzera. A richiedere i computer sono soprattutto le donne (52,1%) mentre la fascia d’età più rappresentata (a dire il vero piuttosto ampia) è quella fra i 25 e i 60 anni (73,6%), seguita dagli under 25 con il 14,9% e dagli over 60 con l’11,6%.

L’obiettivo di eQuid (informazioni su www.digitaleconsapevole.ch/equid) è raggiungere quelle persone che, non avendo a disposizione, per vari motivi, un proprio computer o altri dispositivi elettronici, rischiano di rimanere indietro rispetto ad altri nel percorso di digitalizzazione della società. Si parla infatti di digital divide.

Un contributo per colmare questo gap lo fornisce anche un altro progetto lanciato dalla Città: il Punto digitale, gestito insieme all’USI e ai suoi studenti volontari, che assicura consulenze mirate e gratuite a chi è in difficoltà con l’uso della tecnologia. Dalla sua attivazione nel novembre del 2022, il progetto ha fatto registrare numeri incoraggianti: 36 giornate di attività, 113 consulenze effettuate, 11 persone che sono venute già due volte, 10 che ne hanno beneficiato per tre o più volte (informazioni su www.lugano.ch/puntodigitale). Lugano, con il suo Spazio formazione e lavoro, organizza anche dei corsi d’informatica di base per la ricerca di lavoro e un laboratorio di cittadinanza digitale in collaborazione con SIC Ticino.

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