Comunali in Italia, al ballottaggio trionfa il centrodestra

Red. Online
25.06.2018 10:11

ROMA - In Italia il Partito Democratico prende atto della debacle delle comunali e, dopo i risultati dei ballottaggi che segnano la sua netta sconfitta nelle consuete roccheforti come Massa, Pisa, Siena e Terni, comincia a discutere su come provare a ripartire.

L'ex ministro Carlo Calenda è drastico: "La navigazione a vista sta portando il centrosinistra all'irrilevanza proprio quando l'Italia ne avrebbe più bisogno", scrive. E aggiunge: "Ripensare tutto: linguaggio, idee, persone, organizzazione. Allargare e coinvolgere su un nuovo manifesto. Andare oltre il Pd. Subito". Anche il segretario ad interim ("reggente") Maurizio Martina è a favore di un ripensamento ma non del superamento. "Abbiamo tanto da cambiare nei linguaggi e nelle idee ma non sono d'accordo sul superamento del Pd. Credo nella ricostruzione di un campo progressista, democratico di centrosinistra con un Partito democratico rinnovato al centro".

La tornata elettorale appena conclusa registra, dunque, un netto successo del centrodestra, trainato dalla Lega che si conferma anche nei ballottaggi la prima forza della coalizione. A Silvi, in provincia di Teramo, è stato eletto il primo sindaco del Carroccio d'Abruzzo. È Andrea Scordella, ispettore di polizia, che ha ribaltato il risultato del primo turno e sconfitto il candidato del centrosinistra, e primo cittadino uscente, Francesco Comignani. In controtendenza i risultati in Puglia, con il centrodestra che conquista un solo comune degli 11 andati al ballottaggio, quello di San Nicandro Garganico.

Più magro il bottino del M5S che comunque può contare su due conquiste di peso: Avellino, dove il candidato pentastellato Vincenzo Ciampi strappa la cittadina al centrosinistra, e Imola, ex roccaforte del Pd. A Ragusa invece il M5S viene sconfitto: il Comune passa a Fratelli d'Italia e tanto basta alla presidente del partito Giorgia Meloni per sentenziare che "le roccaforti rosse non esistono più".

I pentastellati restano comunque alla guida, tra gli altri, di Pomezia e Assemini. A Roma vittoria di Giovanni Caudo, ex assessore della giunta Marino, che diventa presidente del III Municipio. Il centrodestra si impone a Viterbo, mentre la sinistra trionfa nell'area metropolitana della Capitale.