Il mio festival

«Con il Locarno Film Festival siamo vicini alle nozze d'oro»

Luca Pedrotti, direttore regionale UBS Ticino, racconta del rapporto con la kermesse, della quale la banca svizzera è sponsor ufficiale
©Gabriele Putzu
Prisca Dindo
16.08.2024 06:00

Èil 2 agosto 1989: a Locarno mancano pochi giorni all’inizio del Festival e Luca Pedrotti varca per la prima volta la soglia della sede locarnese di UBS. In mano tiene un contratto a tempo parziale con l’istituto bancario. Nel cuore, un desiderio segreto di appendere per sempre al chiodo le scarpe da calcio che, fino a quel momento, gli avevano garantito una carriera importante. «Inizierai dagli incassi delle serate del Festival»,  gli dissero i nuovi datori di lavoro. A quei tempi, UBS non era soltanto lo sponsor principale del ma fungeva pure da «cassa» per tutte le entrate delle serate. «Perciò, ogni mattina ci mettevamo a contare i contanti  raccolti in piazza Grande e nelle sale delle proiezioni il giorno prima. Il Festival mi fa tornare in mente i miei esordi professionali: fu proprio questa la mia prima attività in banca», ricorda oggi il direttore regionale dell’istituto bancario. Una carriera fulminea, la sua, che però non ha messo in ombra la magia di piazza Grande. Anzi.  «Per me, vedere come Locarno riesce a trasformarsi ogni anno è un miracolo. Direi di più: tutto quello che succede sotto i riflettori di questa manifestazione internazionale è un piccolo grande miracolo».

Un miracolo reso possibile anche dalla stessa UBS, al fianco della  manifestazione in qualità di sponsor principale dal 1981, ossia da ben 43 anni (e 44 edizioni).  «Forse pochi sanno che quella che assicuriamo al Film Festival è la nostra sponsorizzazione più longeva. Ormai siamo vicini alle nozze d’oro», puntualizza con orgoglio Pedrotti.

Nell’agenda del direttore regionale UBS, ad agosto il Pardo fa la parte del leone. Durante la kermesse cinematografica, la Banca organizza alcune serate per i suoi clienti a Locarno e «io prendo il fuso orario americano, come dicono i miei colleghi prendendomi in giro; ormai sono giornate molto lunghe e, spesso, i nostri appuntamenti si intrecciano con i ricevimenti e le cene organizzati dal festival. Durante questi dieci giorni , si incontrano davvero tante persone; perciò, prima delle due di notte, difficilmente si va a letto. Ecco perché i colleghi dicono che sposto di cinque ore in avanti il mio orologio».  

A proposito di incontri. Di tutte le star giunte a Locarno è di Meg Ryan che Luca Pedrotti serba il ricordo migliore. Conosciuta in tutto il mondo per le commedie romantiche come Harry, ti presento Sally e C’è post@ per te, nel 2018 l’attrice statunitense approdò a Locarno per ricevere il Leopard club Award. «Dopo aver ritirato il premio, lei entrò in una sala dove c’era un gruppo ristretto di persone compreso il sottoscritto. Ricordo che, forse per rompere il ghiaccio, l’attrice disse qualcosa in inglese. Purtroppo, però, il suo accento americano era talmente stretto che nessuno di noi la capì e in sala calò un imbarazzante silenzio. Malgrado ciò, lei scoppiò a ridere e questa sua bellissima risata, che l’ha resa tanto famosa nei film, contagiò tutti noi. Lei mi è sembrata proprio così: una persona molto semplice, esattamente come appare nei suoi film».