URC2022

Conferenza sull'Ucraina: Ursula von der Leyen fra i pochi VIP attesi

Volodymyr Zelensky non sarà presente a Palazzo dei congressi – Meno di una decina i capi di Governo che parteciperanno — L’obiettivo di Berna è trovare una bussola da seguire per ricostruire l’Ucraina — Si parlerà anche di lotta alla corruzione
© KEYSTONE

Alla Ukraine Recovery Conference (URC2022) di settimana prossima a Lugano, Volodymyr Zelensky sarà sì presente, ma solo in collegamento. Lo ha confermato durante un incontro con la stampa il Dipartimento federale degli affari esteri. «Il presidente è stato coinvolto fin dal principio nell’organizzazione della conferenza, che sarà la prima che si occuperà della ripresa dell’Ucraina», ha aggiunto, rispondendo ad una domanda dei giornalisti, Artem Rybchenko, ambasciatore ucraino in Svizzera. «Avremmo voluto che il presidente venisse in Svizzera, ma per legge, in tempo di guerra, è la prima persona di riferimento e il responsabile nel Paese. Ecco perché non può lasciarlo. Ci sono state lunghe discussioni sulla partecipazione di Zelensky e la presenza online è risultata la scelta migliore».  

Lunedì e martedì, circa 1.000 partecipanti si riuniranno a Palazzo dei congressi: rappresentanti di Governi, organizzazioni internazionali, società civile, settore privato e mondo accademico discuteranno della ricostruzione del Paese finito in guerra. Finora si sono registrate 52 delegazioni ufficiali, provenienti da 38 Stati e 14 organizzazioni internazionali. Ad essi si aggiungono circa 590 partecipanti individuali, provenienti soprattutto dal settore privato e dalla società civile.

Una conferenza diversa

A rappresentare l’Ucraina alla conferenza ci saranno il primo ministro Denys Shmyhal, il presidente della Verkhovna Rada (il Parlamento ucraino) Ruslan Stefanchuk e altri 7 ministri. Confermato anche l’arrivo della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. Gli altri Paesi che invieranno i loro capi di Governo non appartengono invece alla cerchia delle grandi potenze. Si tratta di Repubblica Ceca, Polonia, Slovacchia e Lituania. Ad accoglierli ci saranno il presidente della Confederazione Ignazio Cassis, la titolare del DATEC Simonetta Sommaruga e la presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin.

Dell’Ucraina se ne parla a tutti i vertici internazionali:_a Bruxelles, alla NATO e al G7. A differenza di questi summit, la conferenza di Lugano prevede che ad avere un ruolo essenziale nell’organizzazione sia stato lo stesso Paese devastato dalla guerra. Gli impegni di donazione e i pacchetti finanziari non sono tuttavia l’obiettivo numero uno dell’evento. Piuttosto, si vuole capire come e su quali basi dovrà aver luogo la ricostruzione, che in parte potrebbe iniziare prima della fine del conflitto, ad esempio nell’ambito dei bisogni di prima necessità.

Voci critiche si chiedono infatti se sia appropriato parlare di «recovery», quindi di ripresa, oggi che la guerra è ancora in corso. Per Simon Pidoux, ambasciatore speciale per l’URC2022, «se la domanda fosse cosa vogliamo ricostruire, o quanto costerà, allora sì, per parlare di ripresa sarebbe troppo presto. Non avrebbe senso». Ma l’obiettivo della conferenza a Lugano sarà quello di capire sulla base di quali principi ripartire. Tutti coloro che parteciperanno alla ricostruzione metteranno sul tavolo le loro visioni. Ucraina in primis. «Il Paese dovrà mantenere la leadership», di modo che non siano solo gli altri a decidere per lei. «Questo sarà uno dei principi fondamentali che si discuteranno». Un altro punto cardine, secondo Pidoux, sarà la necessità di costruire in modo sostenibile. Un altro ancora riguarda la necessità di potersi basare sulla trasparenza: l’Ucraina, fortemente colpita dalla corruzione, dovrà accettare che gli aiuti giungano assieme a una riforma in questo ambito. «Il Paese si è già detto d’accordo», ha affermato l’ambasciatore speciale.

Assieme all’Ucraina, e dopo essersi consultati con l’UE, gli Stati Uniti e organizzazioni internazionali, sono già state definite delle aree tematiche: società, economia, ambiente, infrastrutture e digitalizzazione. Importante sarà trovare una «lingua comune» laddove oggi vigono visioni divergenti. Un esempio? L’ammontare dei danni previsti: la Banca mondiale stima in 60 miliardi di dollari i danni agli edifici e alle infrastrutture ucraine a causa della guerra. Kiev stima invece 600 miliardi.

Litigi a Kiev

Come accennato, gli scetticismi non mancano. Alcuni, come l’UDC, dubitano della validità del vertice, ritenendo che non si possano fare progressi verso la pace senza la presenza della Russia. La conferenza sarebbe poi un «regalo avvelenato», con troppe sfide a livello di logistica e di sicurezza, con una parte della città che sarà bloccata.

La credibilità e la trasparenza dell’uomo forte di Kiev, il presidente Volodymyr Zelensky, ha traballato negli ultimi tempi. La sua vicinanza agli oligarchi e la corruzione hanno fatto temere un uso improprio degli aiuti mandati in Ucraina. Inoltre, secondo il «Blick», inizialmente il presidente aveva previsto di inviare solo i deputati del suo partito e non quelli dell’opposizione. Solo dopo proteste, alcuni deputati di altri partiti politici hanno potuto recarsi a Lugano. Ma sarebbero comunque molto meno numerosi. Da parte sua il Dipartimento federale degli affari esteri non si sente responsabile dei fatti:_è compito del presidente del Parlamento ucraino decidere sulla delegazione da mandare a Lugano.

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