Copenhagen, l'UE frena sul trattato

COPENHAGEN - Da Copenaghen non uscirà «un accordo vincolante perché alcuni paesi non sono ancora pronti», in primo luogo gli Stati Uniti e la Cina, ha detto il presidente della Commissione europea José Manuel Durao Barroso. A Copenaghen si punterà quindi, secondo il presidente dell'esecutivo comunitario, a stilare una bozza d'accordo che possa poi diventare un trattato vero e proprio accettabile da tutti i paesi industrializzati e da quelli in via di sviluppo.Il consigliere economico del Cremlino, Arkadi Dvorkovich, ha escluso oggi la firma di accordi vincolanti, prospettando invece l'approvazione di una «road map» per proseguire i negoziati.Dal canto suo Ban Ki-moon ha auspicato che gli impegni presi dai leader del pianeta dovranno essere «immediatamente operativi», anche se verosimilmente non verrà firmato un trattato legalmente vincolante.
Intanto al vertice è circolato un documento della presidenza danese che ha fatto molto arrabbiare i rappresentanti del G77, il gruppo di 131 paesi, soprattutto in via di sviluppo, in quanto il documento è circolato senza essere sottoposto alla loro attenzione e perché chiede una serie di impegni, tra cui una riduzione delle emissioni globali nel 2050 di almeno il 50% rispetto al 1990, pari ad almeno il 58% rispetto al 2005