Corpo tenuto nascosto dal parroco?

Nuovi elementi sul ritrovamento di Elisa Claps
AtseAnsa
25.03.2010 21:29

POTENTA - La notizia che il cadavere di Elisa Claps era stato trovato già nel gennaio scorso nel sottotetto della canonica della Santissima Trinità a Potenza - tre mesi prima del ritrovamento "ufficiale", il 17 marzo - si è abbattuta oggi sulla città con la stessa forza di un pugile che colpisce il suo avversario per mandarlo al tappeto, con l'unica differenza che è stata la Chiesa, come istituzione, a rischiare di finire nella bufera.

Ed è un pericolo ancora attuale, se si considera l'alternarsi delle posizioni, le dichiarazioni e le smentite, e persino una conferenza stampa annunciata stamani dall'arcivescovo, monsignor Agostino Superbo, e annullata nel pomeriggio per "ripiegare" su un deciso silenzio. Lo stesso silenzio scelto dal viceparroco della Santissima Trinità, un sacerdote brasiliano di 33 anni, don Vagno, rimasto chiuso nel Seminario della città quando si è diffusa la notizia che il cadavere di Elisa (una delle 91.087 persone scomparse in Italia dal 1974) era stato scoperto a gennaio da due donne delle pulizie che lo avevano messo al corrente del fatto. Infatti, l'attenzione si è spostata di colpo su don Vagno dopo che, nei giorni scorsi, con il cadavere di Elisa Claps ancora in quel sottotetto, circondato dagli investigatori impegnati in rilievi e accertamente, voci e dubbi erano stati in gran parte riservati a don Domenico Sabia, per decenni parroco in quella chiesa, morto due anni fa.