Corruzione, arrestato il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti

La Guardia di Finanza, secondo quanto si apprende, ha effettuato una serie di perquisizioni e acquisizioni nell'appartamento genovese di Giovanni Toti, in piazza Piccapietra, alla presenza dello stesso governatore. Perquisizioni si sono avute anche negli uffici della Regione Liguria.
Toti si trova ora nella caserma della Guardia di Finanza in Lungomare Canepa, a Genova, assieme al suo avvocato.
Oltre all'ordinanza della procura di Genova relativa ad un'indagine per corruzione elettorale in cui è coinvolto Toti, c'è un'altra inchiesta in corso alla Spezia.
In particolare la procura locale ha emesso una decina di ordinanze di custodie cautelari, in particolare nei confronti del capo di gabinetto di Toti Matteo Cozzani, ex sindaco di Portovenere, per quella che potrebbe essere considerata l'inchiesta «madre» che ha dato il via, con la trasmissione degli atti, all'inchiesta genovese che ha portato ai domiciliari il governatore, all'arresto dell'ex presidente dell'autorità portuale Signorini e dello stesso Cozzani.
Le ordinanze sono state eseguite dalla Gdf della Spezia. Disposto anche un decreto di sequestro preventivo per reati contro la pubblica amministrazione, tra cui corruzione e turbata libertà degli incanti.
Le indagini che hanno portato agli arresti domiciliari per Cozzani, hanno riguardato fatti avvenuti nel periodo compreso tra il 2022 ed il 2024, quando l'ex sindaco, forte della sua carica nel Comune di Portovenere e del suo ruolo in Regione, avrebbe agevolato in vario modo gli imprenditori coinvolti in cambio di favori consistiti nel far sì che i medesimi commissionassero lavori o forniture alle imprese della sua famiglia, rappresentate dal fratello Filippo Cozzani ma gestite, di fatto, anche da lui.
Alcuni degli imprenditori coinvolti, in cambio dei suoi favori, avrebbero inoltre effettuato finanziamenti per il partito politico di cui Matteo Cozzani era esponente, nonché offerto in numerose occasioni ospitalità alberghiera gratuita a lui e ad altre persone da lui indicate.
L'autorità giudiziaria spezzina ha disposto inoltre gli arresti domiciliari per il fratello Filippo, gli arresti domiciliari per Raffaele e Mirco Paletti, imprenditori vicini a Cozzani, amministratori del Grand Hotel di Portovenere, coinvolti per aver dato e promesso utilità a quest'ultimo in cambio di agevolazioni fornite dall'ex sindaco in favore delle loro società.
Disposta una misura interdittiva del divieto temporaneo dall'esercizio delle attività imprenditoriali e professionali svolte per altri 6 imprenditori, a vario titolo coinvolti.
Dei sei uno è il presidente di Confindustria Nautica Saverio Cecchi, oltre che rappresentante legale della società «I saloni nautici srl», uno è il direttore commerciale del Salone Nautico, due sono imprenditori genovesi attivi nel settore pubblicitario, uno è il rappresentante legale di una società partecipata dal Comune di Lerici e contestualmente presidente del comitato delle Borgate del Palio del Golfo della Spezia, uno è membro del consiglio d'amministrazione della società di trasporto pubblico partecipata dal Comune della Spezia, rappresentante legale di una società partecipata dalla Camera di commercio della Spezia e vice capo di gabinetto del sindaco di La Spezia.
La Guardia di finanza spezzina ha eseguito anche il sequestro preventivo di circa 215'000 euro, considerati profitto dei reati commessi, e il sequestro di due immobili nel Comune di Portovenere.