Ucraina

Corruzione: azzerata la dirigenza dell'agenzia delle dogane

«Il Paese cambierà durante la guerra»
© KEYSTONE (AP Photo/Efrem Lukatsky)
Ats
01.02.2023 14:25

Le autorità ucraine hanno licenziato «l'intera dirigenza dell'agenzia delle dogane» del paese ed hanno effettuato «perquisizioni nel servizio fiscale statale», anche in vista dei colloqui sulle riforme tra Kiev e l'Unione Europea di venerdì.

La responsabile ad interim del servizio fiscale di Kiev, Oksana Datiy, è sospettata di operazioni illegali per un valore di oltre 15 miliardi di grivnie (circa 374 milioni di franchi). È quanto emerge da dichiarazioni del leader della maggioranza parlamentare, David Arakhamia, e notizie dei media nazionali.

«L'intera dirigenza dell'agenzia delle dogane» è stata licenziata, ha annunciato Arakhamia su Telegram, aggiungendo che ci sono state «perquisizioni nel servizio fiscale statale» e le autorità hanno notificato «avvisi di garanzia ad alti funzionari del ministero della Difesa».

«Il Paese cambierà durante la guerra», ha commentato il capo del Partito Servitore del popolo: «Se qualcuno non è pronto al cambiamento, lo Stato verrà ad aiutarlo», ha sottolineato, come riporta la Cnn. Ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato che la sua amministrazione si sta preparando a introdurre cambiamenti in vista dei colloqui tra Kiev e l'Unione Europea previsti per venerdì.

Oggi le autorità hanno perquisito l'abitazione di Oksana Datiy, dove sono state trovate ingenti somme di denaro, gioielli, orologi e due auto di grossa cilindrata, per un Il valore complessivo di circa 1,3 milioni di euro: lo riportano i media ucraini, secondo cui la donna è sospettata di operazioni illegali per un valore di oltre 15 miliardi di grivnie. L'alta funzionaria possiede anche tre appartamenti a Kiev per un valore totale di oltre 900mila euro e una casa vicino alla capitale del valore di circa oltre 180mila euro.

«Abusando del suo potere e della sua posizione ufficiale, la responsabile ad interim del dipartimento fiscale di Kiev ha deciso in cambio di denaro che i criteri di rischio dei contribuenti per un certo numero di imprese non soddisfacevano», ha affermato l'Ufficio investigativo statale. Inoltre, secondo i dati raccolti, Datiy ha attuato attraverso le sue deleghe operazioni per gonfiare artificialmente le spese di alcune imprese, ha condotto affari senza registrare una ditta individuale ed ha fornito false informazioni sul reddito. «Ciò ha portato a gravi conseguenze», ha aggiunto l'Ufficio investigativo.

La mattinata era cominciata con perquisizioni nell'abitazione dell'oligarca Igor Kolomoisky, dell'ex ministro degli Interni Arsen Avakov e del deputato filorusso Vadym Stolar del partito (vietato) OPFL, oltre a diverse agenzie governative. Avakov ha confermato che le ricerche riguardavano l'acquisto di elicotteri Super Puma destinati al ministero. Secondo l'ex ministro, non è stato trovato nulla di «rilevante per gli interessi dell'indagine».

La reazione

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha parlato di «stupidità» dei dirigenti di Kiev commentando su Telegram le notizie oggi sulle inchieste per corruzione in Ucraina, con nuove perquisizioni a dirigenti dei ministeri della Difesa, dell'Energia, dell'ufficio centrale del fisco e almeno due oligarchi.

Zakharova si riferisce in particolare a una foto pubblicata da media ucraini in merito alla perquisizione all'ufficio di Oksana Datiy, capo ad interim del servizio fiscale. Su un foglietto appaiono scritte a penna alcune richieste tra cui un milione di dollari, un orologio Breguet e una pelliccia.

«Non so cosa mi stupisce di più in questa notizia, se la stupidità dei banderiani oppure l'emergere di una nuova tipologia di prove», scrive Maria Zakharova, con un riferimento al leader nazionalista ucraino Stepan Bandera che durante l'invasione tedesca collaborò con i nazisti.

I media ucraini precisano che le inchieste in corso riguardano sconti fiscali forniti con vari mezzi ad alcuni imprenditori, acquisto di materiale militare, per quanto riguarda il ministero della Difesa e, per quanto riguarda quello dell'Energia, accordi a scapito degli interessi dello Stato con l'oligarca Dmitry Firtash. Una perquisizione è stata compiuta anche nella casa di un altro oligarca, Igor Kolomoisky, azionista di due società nel settore petrolifero.

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