Cosa c'è nel cocktail letale?

Una corte di San Francisco blocca l'esecuzione di un omicida: "L'appello contiene domande serie"
Red. Online
21.07.2014 19:33

WASHINGTON - Bloccata da una corte d'appello di San Francisco l'esecuzione di un uomo in Arizona condannato a morte per due omicidi avvenuti nel 1989: con il verdetto - che ha peraltro diviso i giudici - per la prima volta un tribunale americano ha sostenuto il diritto di un condannato a conoscere il contenuto del cocktail di farmaci letali usati, nonché l'abilitazione del boia a somministrare la dose mortale.

Nella sentenza Sidney Court, il giudice che ha dato ragione ai legali di Joseph Woods - l'uomo che avrebbe dovuto venire messo a morte mercoledì -, ha scritto: "l'appello di Woods presenta serie domande di merito". La segretezza imposta dall'Arizona - prosegue - "ignora il dibattito che si va intensificando sulle iniezioni letali in questo paese, e l'importanza di provvedere sufficienti informazioni sulla sicurezza di come le esecuzioni vengono portate a termine".

Il caso dell'aprile scorso in Oklahoma, dove un condannato ha agonizzato lungamente durante la somministrazione dei farmaci mortali, fece scattare proteste. Le varie "camere della morte" negli Usa infatti fanno sempre più fatica a trovare i farmaci per le esecuzioni, grazie al rifiuto delle aziende manifatturiere di venderli a questo scopo, e stanno così sperimentando nuove combinazioni.

Alla richiesta dei legali di Woods, lo Stato dell'Arizona ha reso noto che i farmaci da usare per il condannato sono approvati dalla Food and Drug Administration, ma ha rifiutato di fornire il nome dei produttori nonché dettagli su chi amministrerebbe la soluzione.