Russia

Cosa ha detto Putin nel suo discorso all'Assemblea federale

«La Russia voleva una soluzione pacifica in Ucraina per evitare l’intervento militare, ma l’Occidente giocava con carte false per ingannare Mosca» – E ancora: «Raggiungeremo i nostri obiettivi»
© KEYSTONE (DMITRY ASTAKHOV / SPUTNIK / GOVE)
Red. Online
21.02.2023 11:51

«Impossibile sconfiggerci»: il presidente russo Vladimir Putin ha parlato all'Assemblea federale (anche) della guerra in Ucraina. Un discorso a tutto campo, che fissa le strategie di Mosca fuori e dentro i confini nazionali. «Parlo in un momento molto complesso e decisivo di cambiamenti radicali che definiranno il futuro del nostro Paese e popolo. Su ciascuno di noi c'è una grandissima responsabilità per difendere il nostro Paese e liquidare la minaccia del regime neo nazista», ha detto Putin al parlamento.

Era un discorso molto atteso, annunciato undici giorni fa dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. Dopo la tradizionale conferenza stampa di fine d'anno e il ricevimento di Capodanno, lo scorso anno, il presidente russo aveva infatti cancellato anche il discorso sullo «stato della nazione» che tiene ogni anno davanti all'assemblea federale, il parlamento. Putin ha spiegato l’assenza di questo evento nel 2022 con il fatto che la situazione si stava evolvendo rapidamente ed era difficile «registrare i risultati e i piani per il prossimo futuro in un dato momento».

Gli attacchi all'Occidente

Nella narrazione di Putin, l'azione russa iniziata lo scorso 24 febbraio 2022 è stata in difesa della minoranza russofona che vive nelle repubbliche separatiste del Donbass. «La Russia ha svolto pazientemente trattative per uscire pacificamente dal conflitto in Donbass, ma alle nostre spalle l'Occidente ordiva un altro scenario. L'Occidente si è impegnato in imbrogli, ha chiuso gli occhi sugli omicidi politici e sulle repressioni del regime di Kiev e ha incoraggiato i nazisti a commettere atti terroristici». Il leader del Cremlino ha ribadito di «non avere dubbi» sul fatto che a febbraio «l’Ucraina aveva pronte operazioni punitive nel Donbass», anzi «Kiev non solo voleva attaccare il Donbass, ma anche la Crimea», ribadendo la versione secondo cui «la guerra è stata iniziata dall'Occidente». «Voglio ripeterlo, loro hanno iniziato la guerra e noi abbiamo usato la forza per fermarla», ha detto ancora. Quindi, ha tirato dritto sugli «obiettivi» del Cremlino: la Russia «continuerà a decidere i compiti dell'operazione speciale passo dopo passo» in Ucraina.

Gli attacchi all'Occidente sono stati molteplici: «Come negli anni Trenta in Germania, l'Occidente sta aprendo la strada al nazismo in Ucraina» e «non gli interessa niente, sono pronti a usare chiunque, nazisti o terroristi» per combattere la Russia. «Le élite occidentali non nascondono l'obiettivo di distruggere la Russia dal punto di vista strategico, farla finita con noi per sempre», ha accusato Putin, affrontando poi anche il tema delle sanzioni contro Mosca: «L'economia russa è stata più forte di quanto prevedesse. Grazie al lavoro congiunto di governo, parlamento, banche, lavoratori abbiamo garantito la stabilità economica e mantenuto posti di lavoro».

Nella narrazione del Cremlino, l'Ucraina «voleva dotarsi di armi nucleari». Con l'Occidente a sostenerne l'esercito, nonostante sia «composto solo da nazisti». Proprio l’Occidente, secondo Putin, «ha preparato l’Ucraina a una grande guerra e oggi lo riconosce», avendo «già speso 150 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina, con il flusso di denaro che non diminuisce». Ma l'attacco va oltre: l'accusa è pure morale. «Ne corrompono gli usi e costumi tradizionali» causando una «catastrofe spirituale» con «la distruzione della famiglia, dell'identità culturale e nazionale, la perversione e l'abuso dei bambini, fino alla pedofilia, dichiarate la norma della loro vita» in cui addirittura «i sacerdoti sono costretti a benedire i matrimoni tra persone dello stesso sesso».

«È in gioco l'esistenza stessa della Russia»

La Russia - ha dichiarato il presidente russo al suo parlamento - voleva evitare l’intervento militare, ma l’Occidente ha usato «carte false» per ingannare Mosca. «Noi siamo stati aperti sinceri e pronti a un dialogo costruttivo con l’Occidente. Abbiamo insistito sulla necessità di un sistema di sicurezza paritario. Ma abbiamo ricevuto delle reazioni ipocrite, la loro idea era quella di ampliare la NATO verso i nostri confini». E poi: «A dicembre 2021 abbiamo mandato alla NATO e agli Stati Uniti una bozza con le garanzie di sicurezza e abbiamo ricevuto un rifiuto diretto e allora abbiamo capito in via definitiva che la NATO aveva dei piani aggressivi». Quello che è in gioco per il leader russo è l’esistenza stessa della Russia: «Più useranno sistemi a lungo raggio, più dovremo tenere lontana la minaccia dai nostri confini, è chiaro e naturale. L’obiettivo dell’Occidente è portare la Russia a una sconfitta strategica, vogliono eliminarci per sempre».

Sul piano militare, Putin ha rivelato che il suo Paese sta producendo nuove tecnologie che «migliorano la preparazione al combattimento dell'esercito e della marina». «La forza di deterrenza nucleare della Russia è dotata al 90% di armi avanzate: un livello che dovrebbe essere esteso all'intero esercito».

Aiuti alle famiglie delle vittime, un'economia solida

«Faremo rinascere industrie e porti del Mare d'Azov, che è diventato di nuovo il mare interno della Russia, costruiremo strade come abbiamo fatto in Crimea, aiutando tutte le quattro regioni», ha quindi voluto dire ai territori annessi in Ucraina. «Adesso siamo con voi, faremo di tutto perché torni la pace e ci sia la ripresa sociale e economica per far ripartire le imprese e il lavoro. Ora siamo nuovamente insieme e saremo ancora più forti. Costruiremo strade moderne come in Crimea». Quando è stata ricordata l'annessione delle regioni ucraine, i parlamentari hanno tributato a Putin una standing ovation.

Il presidente ha quindi annunciato un fondo speciale per i familiari dei soldati caduti: «Tutti capiamo, io capisco quanto sia insopportabilmente difficile ora per le mogli, i figli, le figlie dei soldati caduti, i loro genitori, che hanno cresciuto degni difensori della Patria».

«L’economia russa ha superato tutti i rischi», ha ribadito quindi Putin nel discorso sullo Stato della Nazione, sottolineando tra l’altro che nel 2022 il calo del PIL è stato del 2,1% rispetto alle previsioni peggiori di marzo 2022, dopo l’avvio dell’operazione militare in Ucraina. «Abbiamo tutto per garantire la sicurezza e lo sviluppo del Paese», ha detto spiegando inoltre come «l’obiettivo strategico è portare la nostra economia a nuovi confini, è un momento di sfide e possibilità, da come le realizzeremo dipende la nostra vita». La Federazione Russa ha inoltre «stanziato oltre un trilione di rubli a sostegno della sua economia per contrastare le sanzioni occidentali: fondi che saranno reperiti non con emissione (di titoli) ma con un forte contributo del mercato». Il capo del Cremlino ha poi aggiunto «che molte industrie nell’ultimo anno non solo non hanno diminuito la loro produzione, ma l’hanno anzi aumentata, e che anche l’agricoltura ha mostrato una crescita a due cifre».

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