Parigi

Cosa sta succedendo in Francia dopo l'uccisione di un 17.enne

La versione iniziale fornita dalla polizia francese è stata smentita dal video circolato sui social e sono state aperte due inchieste – Violente proteste con barricate e auto incendiate
© screenshot video Twitter (@BFMParis)
Red. Online
28.06.2023 13:06

Nanterre, cittadina alle porte di Parigi, è infiammata dalle proteste con scontri tra cittadini e forze dell'ordine. Un poliziotto è accusato di avere sparato a ragazzo di 17 anni, uccidendolo. Il giovane era alla guida di un'auto e si sarebbe opposto a un controllo. Il poliziotto, che ha aperto il fuoco quando il giovane è ripartito cercando di sfuggire ai controlli, è stato fermato. Tra le strade di Nanterre è esplosa la rabbia.

Come sono andate le cose? La ricostruzione è ancora confusa e controversa, non è ancora disponibile una versione ufficiale. I fatti sono avvenuti nei pressi della stazione RER di Nanterre-Pre'fecture, nella periferia ovest di Parigi. Inizialmente, le fonti della polizia hanno affermato che un veicolo aveva urtato due motociclisti della polizia. Ma un video che circola sui social network mostra uno dei due poliziotti tenere sotto tiro l'autista, poi sparargli a bruciapelo quando l'auto riparte. Si sente l'agente gridare: «Ti sparo in testa». Quindi l'auto finisce contro un palo e Noel M., 17 anni, muore poco tempo dopo l'intervento dell'ambulanza. Nell'auto c'erano altre due persone: un ragazzo che è stato fermato e poi rilasciato, e una terza persona ancora ricercata.

Del poliziotto 38.enne sospettato di avere sparato, il prefetto Laurent Nunez ha dichiarato: «Era un brigadiere di polizia esperto che godeva della fiducia dei suoi superiori». «Prenderemo decisioni amministrative per sospenderlo se mai verranno mosse accuse contro di lui», ha annunciato Gerald Darmanin.

Due inchieste sono state aperte: una per la condotta del 17.enne – già schedato per precedenti piccoli reati, guida senza patente e resistenza a pubblico ufficiale – al momento del controllo; l'altra per l'omicidio da parte dell'agente.

La tragedia ha suscitato sconcerto e commozione. La prima reazione sui social è stata quella dell'attaccante del PSG e della nazionale francese Kylian Mbappe': «Sono addolorato per la mia Francia. È una situazione inaccettabile. I miei pensieri sono con la famiglia e gli amici di Nael, questo piccolo angelo che se n'è andato troppo presto», ha scritto il giocatore su Twitter.

Il difensore del Barcellona Jules Koundé, ha scritto: «Un giovane di 17 anni ucciso a bruciapelo da un agente di polizia per essersi rifiutato di obbedire a un controllo stradale. Questa è la realtà della situazione, ed è tragica». Anche l'attore Omar Sy si è espresso al riguardo: «Che la giustizia degna di questo nome possa onorare la memoria di questo ragazzo».

Quanto accaduto ha innescato violente proteste con  barricate, cassonetti e auto incendiate. Tensioni allargate anche ad altri comuni. Nella notte tra martedì e mercoledì, 31 persone sono state arrestate in Francia e 24 agenti di polizia sono rimasti leggermente feriti, secondo quanto reso noto dal ministro dell'Interno durante un briefing con la stampa presso la sede della polizia.

Lo stesso presidente Emmanuel Macron ha espresso la sua «emozione» al Consiglio dei ministri. Circa 2.000 agenti tra poliziotti e gendarmi verranno mobilitati questa sera nella banlieue di Parigi, in particolare nel dipartimento di Hauts-de-Seine, per prevenire nuove violenze urbane, ha annunciato il ministro francese dell'Interno, Gérald Darmanin.

C'è «un'esigenza assoluta di verità», scrive in un tweet la premier francese, Elisabeth Borne. «Nel corso di un colloquio con Patrick Jarry, sindaco di Nanterre, ho espresso il mio cordoglio e la nostra determinazione a fare piena luce sul dramma avvenuto ieri nel suo Comune. Auspico che la nostra esigenza assoluta di verità permetta alla calma di prevalere sulla collera».

La vicenda ha riacceso le polemiche sull'operato della polizia in Francia, dove nel 2022 si è registrato un record di 13 morti per il rifiuto di rispettare i controlli del traffico. «La pena di morte non esiste più in Francia. Nessun poliziotto ha il diritto di uccidere se non per legittima difesa», ha twittato il leader de La France insoumise, Jean-Luc Melenchon. «Quello che vedo in questo video è un ragazzo di 17 anni che viene giustiziato in Francia, nel 2023, sulla strada pubblica, da un poliziotto», ha detto la leader dell'EELV Marine Tondelier, deplorando «un'americanizzazione della polizia». A disagio, i rappresentanti di RN Jordan Bardella e Sebastien Chenu hanno parlato di «una tragedia» e hanno chiesto «tempo per le indagini» e il rispetto per l'agente accusato della «presunzione di innocenza».

Il Difensore dei Diritti, Claire Hédon, annuncia l'apertura di un fascicolo. Citato dalla France Presse, il Défenseur des Droits – organo indipendente incaricato di vegliare al rispetto dei diritti fondamentali della Repubblica francese – spiega di aver aperto un dossier considerato «il tragico epilogo di questo intervento di polizia, con la morte di una persona, vista anche l'età della persona deceduta, minorenne, dello svolgimento di questo intervento, in cui si è fatto ricorso ad un'arma da fuoco».

La mamma del 17.enne, dal canto suo, invita con un video su TikTok a partecipare a una marcia bianca: «Appuntamento domani alla prefettura alle ore 14.00, marcia bianca, venite tutti. È una rivolta per mio figlio».

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