«Criptovalute e blockchain un'opportunità per noi giovani: ecco perché»

Criptovalute, blockchain, bitcoin. Parole che intimoriscono, non solo i «boomer», ma anche gli stessi giovani che a volte faticano ad approcciarsi a questa rivoluzione tecnologica e finanziaria. «A volte possono sembrare temi astratti, difficili da comprendere, ma che in realtà sono più concreti di quello che ci si può aspettare e che, soprattutto, rappresentano il futuro – spiega Marika Beretta, presidente del distretto luganese di Giovani del Centro (Generazione Giovani Ppd). Tanto che il Municipio di Lugano sta investendo molto in questo ambito».
E proprio in collaborazione con città di Lugano e Plan B, è stato organizzato per il 7 settembre a Palazzo dei Congressi, a partire dalle 18.30, l’evento «Giovani e rivoluzione blockchain: futuro e potenzialità di una nuova tecnologia che si muove veloce».
«Lo scopo – prosegue Beretta – è quello di far confrontare ragazze e ragazzi con esperti come Luca Ambrosini, CEO e cofondantore di Pepper Zone, e l’avvocato, nonché membro della Commissione cantonale della protezione dei dati, Gianni Cattaneo, di modo che possano avere gli strumenti per affrontare nel modo più corretto questo tema vasto e complesso, che purtroppo è ancora soggetto a disinformazione».
Facendo capire come la rivoluzione blockchain abbia applicazioni anche nella quotidianità: «Spesso purtroppo fa notizia solo l’aspetto più speculativo, ma in realtà queste nuove tecnologie saranno utilizzate ogni giorno per fare i pagamenti, non a caso Lugano si sta attivando per permettere il pagamento delle tasse, o per creare fondi risparmi. Le applicazioni sono molte e possono portare molti vantaggi ai più giovani: devono però giustamente sapere come muoversi», commenta la presidente luganese della sezione giovanile de Il Centro.
La quale, per l’organizzazione di questo evento, ha collaborato con i suoi omologhi di altre sezioni giovanili cittadine. Nello specifico Andrea Sanvido per il Movimento Giovani Leghisti, Lara Olgiati per i Giovani Liberali Radicali e Matteo Ortelli per i Giovani Udc: «Abbiamo voluto lavorare insieme perché il bene comune, in particolare quello dei nostri coetanei, è superiore all’appartenenza partitica. Inoltre devo dire che è stato molto interessante avere un confronto costruttivo con i miei colleghi, tanto che stiamo già pensando di organizzare altri eventi insieme. Siamo consapevoli che viviamo in un momento storico dove i giovani non sono preoccupati dei giochi politici, bensì del loro futuro. E abbiamo tutti il dovere di fare qualcosa per loro».