Svizzera

Cure infermieristiche forti: OCST delusa dal messaggio del Consiglio federale

«Solo un sostegno finanziario adeguato potrà contribuire a un solido miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e, di riflesso, a garantire delle cure di qualità», osserva il sindacato
© CdT / Gabriele Putzu
Red. Online
21.05.2025 12:11

«Dopo quasi tre anni e mezzo dal mandato popolare, il Consiglio federale ha presentato un messaggio di attuazione ricco di buoni propositi, ma, di primo acchito, che non tiene conto dell’onere finanziario necessario a concretizzare il miglioramento delle condizioni di lavoro», si legge in una nota rilasciata dal sindacato che si chiede «se la nuova LCInf proposta sia, tanto a livello formale che di contenuto, la giusta risposta ai bisogni del personale sanitario e agli intendimenti promossi con l’iniziativa approvata a larga maggioranza dal popolo».

La soluzione presentata dal Consiglio federale, spiega sempre l'Organizzazione cristiano-sociale ticinese «è una legge quadro molto poco incisiva e che, a nostro modo di vedere, non è atta a raggiungere gli obiettivi auspicati».

L'OCST osserva quindi che «con il primo pacchetto, il Consiglio federale ha proposto delle misure che avrebbero dovuto consentire una maggiore attrattiva della professione, soprattutto nell’ottica di attirare giovani lavoratrici e lavoratori. Questo evidentemente non basta. O meglio: attirare più persone nel settore senza arginare l’emorragia di coloro che, già attivi, abbandonano la professione poiché insostenibile, produce semplicemente più disillusione e, in fin dei conti, ancor più danno».

Fatta questa premessa, il sindacato spiega dunque come si aspettasse che «con il secondo pacchetto, il Consiglio federale si concentrasse piuttosto sulla necessità di fornire risorse finanziarie maggiori, permettendo così davvero al partenariato sociale di operare per definire condizioni di lavoro adeguate e aderenti ai bisogni dei vari ambiti e settori sanitari. Sono infatti risorse economiche adeguate a consentire effettivamente di ridurre gli orari di lavoro, di riconoscere maggiori coefficienti di personale e di riconoscere e sgravare il personale dal carico burocratico». 

«Invece – denuncia l'OCST – il messaggio di attuazione, oltre a giungere tardivamente, risulta incompiuto e rischia di creare un’ulteriore disaffezione del personale sanitario, tanto sostenuto politicamente pochi anni fa e oggi confrontato a una proposta inadatta a fornire soluzioni ai tanti problemi del settore».

Fatte queste puntualizzazioni, il sindacato chiede dunque «al Parlamento federale di voler valutare la bontà e l’efficacia della nuova legge proposta e di volersi convincere che solo un sostegno finanziario adeguato potrà contribuire a un solido miglioramento delle condizioni di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori e, di riflesso, a garantire delle cure di qualità»