Il caso

Da Kate a «Fake» Middleton, gli errori dei principi di Galles nell'era della comunicazione

«Volevo esprimere le mie scuse per la confusione causata dalla foto di famiglia che abbiamo condiviso» – Il post di Kate Middleton sull'immagine modificata non ha aiutato a sciogliere le tensioni – Anzi restano molti dubbi sul suo reale stato di salute
© X/The Royal Family
Dario Campione
11.03.2024 21:00

Un’operazione rilancio diventata uno spettacolare flop. Esploso sugli smartphone dei sudditi all’imbrunire di una domenica speciale, dedicata alla festa della mamma, e poi amplificato senza pietà dai media di tutto il mondo. La peggiore soluzione a un problema che, sicuramente, non poteva essere trascinato ancora a lungo, ma sul quale si sarebbe potuto indugiare per qualche altro giorno: dire qualcosa sulle condizioni di salute di Kate, assente dalla scena pubblica da Natale a causa di un misterioso intervento chirurgico all’addome.

La storia della fotografia con cui i principi del Galles avrebbero voluto rassicurare i propri sudditi è deflagrata oggi in modo incontrollato. Incomprensibile, secondo tutti gli analisti, l’errore di ritoccare in modo così maldestro al computer il quadretto familiare idilliaco e tranquillizzante, incappando inevitabilmente in un rovesciamento di senso che adesso non potrà che aprire nuovi e più inquietanti interrogativi.

L’obiettivo dei comunicatori del “Palazzo” - porre fine, o quantomeno limitare il più possibile, le molte speculazioni online e le teorie del complotto sulla malattia della moglie di William - ha finito, invece, per accrescere dubbi e aprire nuovi, incontrollati scenari. Soprattutto, ha minato la fiducia verso la famiglia reale, uno degli elementi chiave su cui si è sempre basato il rapporto tra gli inglesi e i loro regnanti. «La defunta regina Elisabetta II - ha scritto il Guardian - era solita dire che doveva essere “vista per essere creduta”. Ora il pubblico, e i media, si staranno chiedendo se potranno più credere a quello che vedono».

Ma che cosa è veramente successo? In un post su X, la stessa Kate ha tentato di dare una spiegazione. «Come molti fotografi amatoriali, di tanto in tanto sperimento con l’editing. Volevo esprimere le mie scuse per la confusione causata dalla fotografia di famiglia che abbiamo condiviso oggi». Difficile, però, credere che la principessa si sia messa a giocare al computer e sia incorsa in un abbaglio di queste dimensioni.

È noto che i principi di Galles hanno a lungo evitato i servizi di fotografi professionisti quando si tratta dei ritratti di famiglia intimi e informali che amano pubblicare. Si sa anche che Kate è appassionata di fotografia amatoriale: le cartoline di Natale della coppia e i compleanni dei figli sono stati spesso celebrati con sue fotografie. I comunicatori di Kensington Palace si sono spesso divisi sull’argomento. C’è chi sostiene che gli scatti familiari garantiscano un’informalità autentica difficile da replicare attraverso gli obiettivi di un professionista. Ed è anche vero che in questo modo, William e la moglie hanno il controllo completo sulle immagini e sul copyright. Ma più volte da altri esperti è stato sottolineato il rischio che si corre, nella società della comunicazione, ad affidarsi al fai da te, e a non essere all’altezza dei più alti standard professionali, soprattutto quelli richiesti dai mezzi di informazione.

Qui, però, dev’essere accaduto altro. Nessuno può ritenere vera la favoletta della talentuosa dilettante Kate Middleton che avvia Photoshop e sistema lo scatto del marito con i tre figli. «E che questo sia accaduto quando la fotografia in questione aveva lo scopo di trasmettere un messaggio così importante è un enorme imbarazzo», ha commentato sempre oggi il Guardian.

Non è nemmeno chiaro, anche se la domanda da qualche ora è l’unica alla quale si cerca risposta, chi pagherà ora per questo pasticciaccio brutto, generato dalla necessità di rispondere a enormi pressioni pubbliche sulla misteriosa vicenda dell’operazione chirurgica di Kate, e con un pezzo così importante della famiglia reale costretta a violare un altro vecchio, inossidabile comandamento della regina Elisabetta II: «Never complain, never explain», mai lamentarsi, mai spiegare. La principessa di Galles si è addirittura scusata in prima persona. Un fatto più unico che raro.

Intervistato dai media inglesi, Mark Borkowski, uno dei più noti consulenti di pubbliche relazioni della Gran Bretagna e autore di molti saggi sulla comunicazione pubblicitaria, ha descritto quanto accaduto come un «enorme autogol». In realtà, secondo Borkowski il post di Kate su X potrebbe anche starci. «È plausibile - ha detto - che sia a casa a giocare con il computer e a usare uno strumento di intelligenza artificiale, ma se adesso i principi di Galles hanno davvero intenzione di riconquistare un qualche tipo di fiducia, dovrebbero rilasciare la foto non modificata. Non può essere così male se hanno solo apportato alcune modifiche. Trovo che abbiano raccolto la sfida, fornendo la dichiarazione come spiegazione. La domanda è, con tutte le teorie del complotto che girano, se la gente ci crede, e non sono sicuro che lo faranno». In serata, tuttavia, Kensington Palace ha detto che non avrebbe diffuso la fotografia originale. Evidentemente, la coppia reale spera che la dichiarazione di Kate sia sufficiente a placare gli animi. Certo è che in casa Wales non mancheranno frustrazione e avvilimento: un’operazione simpatia, peraltro immaginata nel giorno della festa della mamma, si è trasformata in un gigantesco errore comunicativo. Che sia stata la principessa o qualcun altro ad alterare la foto, resta il fatto che l’inganno ha restituito vigore a tutte le teorie cospirative sulle condizioni della moglie di William, letteralmente scomparsa dai radar dopo l’operazione del 16 gennaio e sul cui stato di salute è stato tenuto sin qui un riserbo strettissimo e invalicabile.

Anatomia di un ritocco

Lo scatto «incriminato» e alcuni dettagli legati al ritocco. © AFP
Lo scatto «incriminato» e alcuni dettagli legati al ritocco. © AFP
La manica e la mano sinistra della principessa Charlotte, la figlia di otto anni di Kate e William, non sono allineate l’una con l’altra. Sembra che parte del polsino del maglione e parte della manica siano stati tagliati via. Nel vuoto che si crea c’è la mano sinistra di Catherine. Alcuni hanno visto la sfocatura della mano destra della bambina, mentre la sinistra sembra essere affilata. Inoltre, Kate non indossa la fede nuziale né alcun altro anello, dettaglio questo che tuttavia potrebbe non essere riconducibile a un ritocco. Il bordo del ginocchio di Charlotte sembra essere sfocato. Anche la maggior parte dello sfondo dell’immagine è drasticamente sfocata, rispetto al primo piano, suggerendo che avrebbe potuto essere smussato per farlo risaltare di più. Di fronte al punto in cui la sua manica sembra essere stata modificata, il maglione di Charlotte sembra sfocato nella parte inferiore e disallineato. Le dita del terzo figlio di William e Kate sembrano in una posizione piuttosto innaturale. Anche la trama e il disegno del maglione di Louis a un certo punto sembrano irregolari sulla sua spalla destra. Dietro di lui, poi, anche il suolo sembra andare a zig zag, senza essere lineare. Infine, la cerniera della giacca della principessa del Galles è disallineata, altro indizio di un possibile rifacimento dell’immagine. La manica e la mano sinistra della principessa Charlotte, la figlia di otto anni di Kate e William, non sono allineate l’una con l’altra. Sembra che parte del polsino del maglione e parte della manica siano stati tagliati via. Nel vuoto che si crea c’è la mano sinistra di Catherine. Alcuni hanno visto la sfocatura della mano destra della bambina, mentre la sinistra sembra essere affilata. Inoltre, Kate non indossa la fede nuziale né alcun altro anello, dettaglio questo che tuttavia potrebbe non essere riconducibile a un ritocco. Il bordo del ginocchio di Charlotte sembra essere sfocato. Anche la maggior parte dello sfondo dell’immagine è drasticamente sfocata, rispetto al primo piano, suggerendo che avrebbe potuto essere smussato per farlo risaltare di più. Di fronte al punto in cui la sua manica sembra essere stata modificata, il maglione di Charlotte sembra sfocato nella parte inferiore e disallineato. Le dita del terzo figlio di William e Kate sembrano in una posizione piuttosto innaturale. Anche la trama e il disegno del maglione di Louis a un certo punto sembrano irregolari sulla sua spalla destra. Dietro di lui, poi, anche il suolo sembra andare a zig zag, senza essere lineare. Infine, la cerniera della giacca della principessa del Galles è disallineata, altro indizio di un possibile rifacimento dell’immagine.

La parola all'esperto: «Nel mondo di oggi è necessaria una rieducazione visuale»

Michele Amadò, filosofo e professore di Estetica alla SUPSI, ha insegnato sino allo scorso anno Comunicazione visiva all’Università della Svizzera Italiana, a Lugano. Il suo àmbito di ricerca riguarda i sistemi segnici non linguistici, ed è proprio da qui che Amadò avvia la sua riflessione su quanto accaduto tra domenica e lunedì in Inghilterra. «Nonostante siamo terribilmente immersi nel mondo delle immagini, non siamo attrezzati a comprenderle perché ragioniamo linguisticamente e non visivamente. Per noi prevale la lingua. È paradossale, nel Medioevo pochi sapevano scrivere ma quasi tutti sapevano leggere le immagini. In questo senso, è necessaria una rieducazione visuale, in funzione di un mondo che appare reale ma non lo è». Le fotografie, dice Amadò spiegando che questa è la sua «posizione», sono «tutte false, tutte costruzioni. Manipolazioni della realtà. Anche la più oggettiva delle immagini dipende da un punto di vista, da che cosa riprendo e che cosa non riprendo. Nessuna foto va quindi assunta per vera tranne le immagini d’arte, le quali sono autentiche perché non dicono che loro stesse, sono la verità di sé stesse». Nessuna meraviglia, quindi, se i principi di Galles hanno ritoccato le proprie foto con i figli. Né alcun rimprovero. Anzi, il contrario.

«La finzione in sé stessa è cosa utilissima - dice infatti Amadò - lo sosteneva Aristotele dissentendo da Platone, il quale affermava che le immagini sono lontane dalla realtà. Non è così: con la finzione si comprende più facilmente il senso delle cose. La poesia è molto più filosofica della storia, perché dice il possibile e non l’attuale». Al netto della possibile ingenuità di Kate e William, spiega ancora Amadò, «i principi del Galles si sono messi in posa, truccati, hanno fatto volutamente una finzione per raccontarsi, dire il loro vero. Avrebbero semplicemente dovuto dichiararlo». Insomma, «volevano dare la loro verità e sono incorsi in un errore di inesperienza. La loro era una mimesis, una copia della realtà, costruita secondo il bisogno che avevano di mostrare che fosse vera. Inutile meravigliarsene, è ciò che accade ogni giorno con tutte le immagini. Che rimandano sempre all’occhio di chi le produce, ma quasi mai rappresentano la verità».