Da Roma a Varsavia: il caso delle bandiere naziste nelle città

Nelle ultime settimane la redazione di Facta news ha ricevuto diverse richieste di segnalazione che chiedevano di verificare alcune immagini. Gli scatti sembravano mostrare le bandiere della Germania nazista – a sfondo rosso e con al centro una svastica nera – affisse in due diverse città, Roma e Varsavia. Nel primo caso i drappi sarebbero stati esposti fuori da palazzo Madama, sede del Senato; nel secondo, in una delle principali strade del centro. Come stanno davvero le cose? Verifichiamolo.

La notizia della presenza di bandiere naziste affisse sulla facciata di palazzo Madama è stata diffusa online in seguito alla nomina di Ignazio La Russa a presidente del Senato: evento che aveva dato vita a reazioni accese in una parte dell’opinione pubblica, vista la provenienza politica di La Russa dalla destra post-fascista italiana e la sua lunga carriera di militante.

In realtà, l’immagine che mostra le bandiere naziste su palazzo Madama è artificiale, diffusa da un account Twitter che pubblica contenuti satirici. La sede del Senato non le ha esposte e la foto originale è, come dimostrato dalla ricerca inversa per immagini, senza bandiere.

Negli ultimi giorni è circolato molto su Facebook un video che mostra una strada di Varsavia addobbata con bandiere e coccarde naziste. Secondo alcuni utenti del social network, si tratterebbe di un preoccupante segnale circa le scelte politiche del governo polacco.

In realtà, il video mostra un set cinematografico. Il 15 ottobre 2022 il centro di Varsavia è stato infatti la scena per le riprese di un film ambientato nel 1942, durante l’occupazione nazista. Una volta concluse le riprese, i simboli nazisti sono stati rimossi.

Al di là delle due immagini recentemente analizzate dalla redazione di Facta news, è importante precisare che non tutte le foto che mostrano delle bandiere naziste esposte per le strade di città vanno automaticamente considerate false. Ci sono anche casi in cui la notizia può essere vera.

Ad esempio, è successo a Sofia nel febbraio 2017. Nella capitale bulgara si era tenuto, nonostante il divieto della sindaca, un raduno neonazista per la celebrazione della figura di Hristo Lukov, generale bulgaro e leader del partito di estrema destra Ubnl (Unione delle legioni nazionali bulgare), assassinato nel 1943. 

L’evento, condannato anche nel 2022 dal governo bulgaro, si è negli anni trasformato in un raduno internazionale di neonazisti.

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