Losone

Dai rimproveri alla serie di pugni, poi la coltellata

È tuttora ricoverato alla Clinica psichiatrica cantonale l’uomo di 45 anni che ha aggredito i genitori in preda a un raptus
La discussione ha rischiato di finire in tragedia © Shutterstock
Spartaco De Bernardi
12.11.2024 18:30

Un’accesa discussione per motivi familiari scoppiata domenica a Losone per poco non si traduce in tragedia. Seppur di una certa gravità, le ferite inferte da un 45.enne non sono tali da mettere in pericolo la vita dei suoi anziani genitori. La 77.enne e il marito di un anno più giovane vengono ricoverati all’ospedale, il figlio alla clinica psichiatrica cantonale di Mendrisio. Ma andiamo con ordine. Tutto inizia, come detto, da una discussione tra le mura di un’abitazione di Losone che coinvolge i due genitori e il figlio: quest’ultimo ha dei rimproveri da muovere ai due anziani. Volano parole grosse, i toni si accendono ancor di più fino a che il 45.enne, accecato dalla rabbia, alza le mani sul padre e lo colpisce con una serie di pugni.

I due anziani hanno dovuto essere ricoverati all’ospedale ma la loro vita non è in pericolo

Le grida di aiuto

L’anziano riesce a divincolarsi e a raggiungere la porta dell’abitazione: una volta all’esterno inizia ad urlare per invocare aiuto. Dentro, nel frattempo, la situazione precipita: il 45.enne afferra un’arma da taglio, verosimilmente un coltello, e si scaglia contro la madre. La ferita inferta non è tale, come detto, da mettere in pericolo la vita della donna che comunque, dopo esser stata soccorsa dai sanitari del servizio ambulanza, viene ricoverata in ospedale. Lo stesso vale per il 76.enne. Le sue grida d’aiuto fanno sì che in breve tempo sul posto giunga una pattuglia della Polizia comunale di Ascona: gli agenti fermano il 45.enne che all’arrivo dei colleghi della Polizia cantonale si è tranquillizzato, tanto che non pone resistenza all’arresto. Non parrebbe sotto l’influsso di alcool o sostanze stupefacenti, ma le sue condizioni psicofisiche sono a dir poco alterate: non potendo essere tradotto in carcere, l’uomo viene condotto alla Clinica psichiatrica cantonale, dove si trova tuttora ricoverato. Nei suoi confronti la procuratrice pubblica Chiara Buzzi, che coordina l’inchiesta, ipotizza i reati di tentato omicidio, lesioni gravi e lesioni semplici.

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