HISOLab

Dal Ticino un’innovazione che previene i fermi macchina e rende la diagnostica più affidabile

A tu per tu con HISOLab, la startup ticinese che riduce i guasti delle risonanze e accelera le cure ai pazienti in gara al Press Start Award.
Red. Online
19.09.2025 18:00

Intervistiamo Marco Compagnino, co-founder della startup HISOLab, una delle otto realtà che partecipano al Press Start Award, il concorso promosso dal Gruppo Corriere del Ticino che premia la startup che meglio saprà trasmettere la propria idea e valore al pubblico ticinese.

Qual è la storia dietro la nascita della vostra startup?

Come per tutte le belle storie, la scintilla è scattata da un incontro casuale e da una predisposizione naturale dei fondatori alla risoluzione di problemi che impattano la persona, la comunità e il pianeta. Marco Compagnino, noto avvocato d’affari di Lugano, aveva conosciuto Alessio Gilardi, ingegnere con 20 anni di esperienza nell’healthcare, durante una trasferta a Basilea della squadra di pallanuoto dei figli, i Lugano SharksU12. Da ciò nasce l’interesse a un tool che permettesse di monitorare a distanza la funzionalità dei dispositivi medicali, in particolare per la diagnostica RSM (le risonanze magnetiche), riducendo drasticamente il fermo macchina, quindi aumentando esponenzialmente le visite per i pazienti. Da lì Marco Compagnino riceve il contatto di Domenico Celona, ingegnere elettronico ed informatico con vastissima esperienza R&D healthcare, e trovati gli investitori, il progetto decolla con il primo prodotto, il MagRUN. Per sviluppare e ampliare l’offerta sono quindi saliti a bordo Marco Passalia, noto imprenditore e rappresentante dell’economia ticinese, e Massimiliano Gianotti, un veterano dell’area supply chain, maturata in ambiti con un’alta valenza tecnologica e di processo. Anna Compagnino (accounting & finance) ed Enrico Celona (IT specialist) rappresentano la nuova generazione che avanza.

In che modo il territorio ticinese ha influito sul vostro percorso?

Il territorio ticinese è l’humus su cui si muovono da anni i fondatori e rappresenta il crocevia per eccellenza delle culture europee, in particolare in ambito pharma, healthcare e medtech. Forte di ciò, HISOLab è stata tra i finalisti di Boldbrain24 e porta in dote investimenti con Innosuisse e l’ETH di Zurigo per la realizzazione di progetti che permettano l’affinamento e l’espansione dell’offerta di servizi.

Quale impatto sperate di generare sulle persone, sull’ambiente, o sul settore in cui operate?

Nella nostra visione, aspiriamo ad innescare un loop virtuoso e auto-alimentato iniziando dal migliorare la qualità e velocità dei servizi erogati dalle strutture sanitarie, attraverso prodotti e servizi che permettano di predire una potenziale disfunzione dei dispositivi medici di diagnostica (ma non solo). Oltre al beneficio sulla salute della persona, la migliore gestione della manutenzione prevede di avere un impatto positivo sull’ambiente in termini di aumento significativo della vita utile dei dispositivi medici, quindi un minore spreco di energie e materiali. Infine, prevedendo gli eventi futuri, le strutture mediche possono ottimizzare gli investimenti, che a loro volta si riflettono sui costi di gestione dei servizi sanitari e questo sostiene continui futuri investimenti sulla salute della persona.

Qual è il bisogno concreto che cercate di risolvere?

Il bisogno che ha generato il set-up di HISOLab è quello di riuscire a predire - con sufficiente certezza - un evento negativo relativo all’operatività di un dispositivo medicale. Gli eventi imprevisti che si manifestano in cattivo funzionamento e in arresto del dispositivo medico generano innanzitutto un’imperfetta qualità dell’output (es. le analisi delle risonanze magnetiche risultano imperfette, quindi i medici possono fornire al paziente una interpretazione incompleta del loro stato di salute) e in un allungamento dei tempi di attesa dei pazienti, quindi un peggioramento della salute del paziente, nonché ovviamente una perdita di fatturato e un aumento dei costi per le strutture sanitarie interessate. Gli eventi imprevisti generano poi una serie di effetti a catena per una richiesta di risoluzione urgente del problema che si è manifestato.

Quanto conta per voi sviluppare innovazione partendo da qui?

Per HISOLab l’innovazione è fondamentale e ha due dimensioni, in termini dinamici e democratici. In primis, cambiando l’orizzonte temporale della rilevazione del potenziale problema, passando quindi da un approccio reattivo (mi muovo quando il problema si è già manifestato) a uno predittivo (mi muovo settimane e mesi prima della manifestazione del problema), entrano in campo le nuove tecnologie di Intelligenza Artificiale che sono in grado di processare una fonte enorme di dati e di creare un output significativo in modo efficace, migliorando la resa del dispositivo medicale e la salute del paziente.  Il processo di miglioramento continuo permette di affinare l’accuratezza degli algoritmi e l’ampliamento dei servizi ad un portfolio di dispositivi sempre più ampio. Infine, l’innovazione deve innanzitutto essere a servizio della comunità, per esempio con la messa a disposizione dei dati del comportamento dei dispositivi medici vis à vis del cliente, per poter usufruire di un effetto rete e domino massimo, con ulteriori miglioramenti dell’offerta degli operatori sanitari e in definitiva della salute del paziente. 

Come è stata accolta la vostra idea sul mercato? E tra gli investitori? 

L’idea è stata accolta molto bene dal mercato e lato investitori, in quanto ci sono almeno tre trends che supportano l’offerta di HISOLab: 

a. I costi della sanità (nel suo complesso) sono esplosi in tutti i Paesi e quindi i decision makers incaricati di gestire il portfolio dei dispositivi medicali hanno il compito di prolungare il più possibile la vita utile degli stessi, nonché massimizzare il loro utilizzo per gestire al meglio le attività delle strutture mediche, e quindi il miglioramento della salute del paziente;

b. La longevità della popolazione mondiale è in continua crescita e quindi si ha sempre più la necessità di offrire servizi sanitari all’avanguardia e affidabili;

c. L’attenzione alla sostenibilità ci porta ad implementare sempre di più iniziative volte ad evitare lo spreco di risorse sia energetiche che materiali. 

Guardando al futuro prossimo, qual è la sfida che vedete davanti a voi?

Sicuramente approfondire l’accuratezza degli algoritmi predittivi presenti nei tool brevettati, nonché il continuo ampliamento dei servizi offerti da HISOLab, con un approccio di crescita organica, in modo solido e sostenibile, che punti sempre su R&D ed innovazione (come per i progetti in corso con Innosuisse e l’ETH di Zurigo). 

Perché il pubblico dovrebbe credere in voi e darvi il suo voto?

HISOLab: Siamo in primis molto concreti e investiamo le nostre energie per risolvere problemi che impattano aspetti fondamentali delle nostre vite, ed in particolare quello che da tutti è universalmente considerato il bene primario: la salute. Quindi, con la prospettiva di una sempre maggiore longevità, per tutti. Abbiamo il DNA svizzero e ticinese, ma guardiamo al mondo per la trasversalità delle nostre soluzioni, valorizzando le caratteristiche internazionali delle nostre conoscenze, delle nostre esperienze, del nostro territorio. E infine, pensiamo che la tecnologia sia un supporto importante all’intelligenza umana, che serva a migliorare continuamente i servizi alla persona, alla comunità e al pianeta.

Per votare la startup HISOLab, aiutarla ad aggiudicarsi il premio di CHF 10'000 e provare a vincere un buono Digitec di CHF 200.-, visitate il portale di Press Start Award.

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