Dalla Svizzera all'Italia con 14 chili di perle di contrabbando

Circa 14 chili di perle per un valore commerciale di 143.000 euro: è quanto hanno trovato nei giorni scorsi i funzionari dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli della Sezione Operativa Territoriale di Chiasso e i militari della Guardia di Finanza in forza al Gruppo Ponte Chiasso sottoponendo a controllo il bagaglio personale di un viaggiatore italiano, residente in Svizzera, a bordo di un treno TILO proveniente da Lugano e diretto a Milano.
Le perle, confezionate sia in matasse di fili, sia sfuse in sacchetti, erano prive della documentazione necessaria che il viaggiatore ha assicurato avrebbe fatto avere.
Nei giorni successivi l'uomo ha fatto pervenire una fattura apparentemente riconducibile, per quantità, ai prodotti intercettati, ma il cui valore dichiarato - di poco superiore a settemila euro -, non appariva per nulla congruo rispetto al carico fermato, che mostrava una estrema varietà dei singoli pezzi e, per di più, un valore in tutta evidenza ben più elevato di quello dichiarato, ma di difficile immediata quantificazione.
Una perizia effettuata dal Laboratorio Chimico di Venezia, ufficio di ADM con specifiche competenze analitiche nel settore gemmologico, ha attribuito alla merce, che ha identificato come perle coltivate in acqua salata del tipo «akoya» e in minima parte del tipo «south sea», un valore commerciale complessivo di 143.000 euro.
Il viaggiatore è stato quindi denunciato per contrabbando e le perle sequestrate.