Italia

Dalla Svizzera la spinta per migliorare il rilascio dei passaporti degli italiani all'estero

Toni Ricciardi, storico delle migrazioni all'Università di Ginevra e parlamentare del Partito Democratico, si è detto soddisfatto dopo l'approvazione del «suo» Disegno di legge
© CdT/Gabriele Putzu
Red. Online
22.11.2024 12:30

Ieri, il Senato italiano ha approvato in via definitiva il Disegno di legge denominato «Disposizioni per il finanziamento di interventi volti al rafforzamento dei servizi consolari in favore dei cittadini italiani residenti o presenti all'estero» a prima firma Toni Ricciardi, storico delle migrazioni all’Università di Ginevra e, dal 2022, eletto in Parlamento per il Partito Democratico nella Circoscrizione Estero. Dopo il via libera della Camera, leggiamo sui media italiani, il testo ha proseguito velocemente il suo iter in Senato. 

Composto di un solo articolo, il Disegno di legge prevede la creazione di un fondo di 4 milioni di euro annui a partire dal 2025 per migliorare il rilascio dei passaporti. Un tema, certo, spinoso considerando i ritardi accumulati nelle varie sedi consolari italiane. Le risorse, nello specifico, saranno distribuite agli uffici in base al numero di passaporti emessi. Entro marzo di ogni anno, ancora, una relazione sull'utilizzo dei fondi sarà pubblicata online. Quanto ai costi, la copertura finanziaria sarà garantita da riduzioni nel bilancio del Ministero dell'Economia. 

Il testo è stato approvato con i voto di tutti i partiti, a conferma che la questione stava (e sta) a cuore alle varie forze parlamentari. Detto ciò, e pur votando a favore del provvedimento, Italia Viva ha criticato (e non poco) la gestione della cittadinanza italiana, proponendo una revisione dell'attuale legge per dare priorità a chi vive e contribuisce nel Paese. Il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, ha sollevato dei dubbi circa l'efficacia del criterio di distribuzione dei fondi ai consolati. Un criterio che penalizzerebbe gli uffici già in difficoltà.

«Il Ddl sui servizi consolari a mia prima firma è finalmente legge» ha spiegato un soddisfatto Toni Ricciardi. Una legge importante, ha aggiunto, «perché per la prima volta nella storia una legge che riguarda gli italiani all'estero non è un atto parlamentare straordinario ma ha seguito un iter ordinario». E ancora: «Ma è importante soprattutto perché il primo partito di opposizione, il Partito Democratico, l’ha inserita a inizio legislatura tra le proprie priorità, e oggi, con il consenso di tutte le forze politiche di Camera e Senato, che ringrazio, l’ha fatta diventare legge dello Stato».

«Questo è anche un segno di riconoscimento alle comunità delle italiane e degli italiani all'estero, che hanno sempre premiato il Partito Democratico e credo sia un giusto riconoscimento» ha chiosato Ricciardi. «Il consolato è l'unico luogo dove gli italiani all’estero si recano per risolvere i loro problemi, non ne hanno altri, è come il piccolo comune in Italia, è totalizzante. È significativo che il Partito Democratico abbia colto in questo una un segno distintivo, una priorità. In questa legislatura è l'unico provvedimento al momento a favore degli italiani all'estero. Nonostante i quasi 7 milioni di italiani all’estero, si fa fatica a riconoscere la ventunesima regione d'Italia, l'unica che demograficamente cresce. Questa è una misura che riguarda soprattutto il continente europeo, dove vive il 65 per cento degli iscritti AIRE. Ci sono consolati che registrano 4.500 iscrizioni al mese, di cui il 30 per cento sono nascite. Ragazze e ragazzi partiti dall’Italia qualche anno fa che hanno messo su famiglia e vedono i propri figli nascere all'estero. Serviva intervenire e siamo fiduciosi che questa sia solo l'inizio di una misura che si autoalimenterà e che in prospettiva sarà un crescendo di risorse per lo Stato e per i consolati, per garantire servizi, garantire i diritti, garantire cittadinanza».