Il duello

Dalle finanze fino ai cervelli

I conti dello Stato, i rapporti tra Città e Cantone, la mobilità e la fuga dei giovani: i temi del confronto tra Cristina Zanini Barzaghi (PS) e Paolo Caroni (Il Centro)
© CdT/ Chiara Zocchetti
Paolo Gianinazzi
22.03.2023 06:00

Qualche intesa siamo riusciti a intravederla. Su tanti altri temi, invece, la differenza di vedute è stata pressoché insanabile. D’altronde, non poteva andare altrimenti.

Il «duello» tra Cristina Zanini Barzaghi (candidata al Gran Consiglio per il PS) e Paolo Caroni (candidato del Centro sia per il Governo sia per il Parlamento) è stato un vero confronto. Una contesa accesa sui temi. A cominciare da quello delle finanze cantonali in difficoltà.

«Mi sembra peccato che sia questa la prima domanda. Il problema c’è, ma lo si delinea sempre e solo in tagli alla spesa e non si fa un discorso sulla visione che il Cantone dovrebbe avere», esordisce la municipale di Lugano. «È sintomatico del clima politico. I soldi ci sono ma non arrivano a chi ne ha veramente bisogno», aggiunge poi Zanini Barzaghi. «Che sia la prima, la seconda o la terza domanda - risponde Caroni - resta un tema estremamente importante: se le finanze non vanno bene, i servizi al cittadino vengono a mancare».

Importanza del tema a parte, entriamo nel merito della questione. Di nuovo Zanini Barzaghi: «Noi socialisti riteniamo che i soldi bisogna andarli a prendere dove ci sono. Vedo tanti investimenti privati nell’edilizia, mentre quelli pubblici sono rallentati. Ecco, si potrebbe collaborare di più tra pubblico e privato». In ogni caso, per la candidata socialista «prima di pensare ai tagli occorre riflettere anche sulle entrate. Si pensa sempre alle tasse, ma ci sono altre fonti da attivare».

Dal punto di vista di Caroni, invece, «serve un’analisi molto critica dei servizi dello Stato e una valutazione, senza preconcetti, sulle priorità da darsi». Ma non solo. Un altro tema centrale per il candidato del Centro è «quello della burocrazia, che sta raggiungendo livelli eccessivi. E soprattutto è un costo per il cittadino e per le aziende».

C'è una tendenza a delegare ai Comuni le competenze che portano con sé nuove spese
Paolo Caroni, Il Centro

Rapporti complessi

I duellanti, non certo per caso, durante il confronto hanno a più riprese riportato esempi concreti della loro esperienza nel Municipio di una città ticinese. E quindi a entrambi abbiamo chiesto che cosa andrebbe migliorato nei rapporti tra le Città e il Cantone.

«Spesso manca chiarezza nel definire quali sono le competenze dei Comuni e quali sono, invece, quelle del Cantone», premette il granconsigliere del Centro. «E, purtroppo, c’è anche una tendenza a delegare agli Enti locali le competenze che portano con sé delle spese». Caroni non risparmia poi una frecciatina all’indirizzo di Bellinzona. «Con il dicastero che guidavo a Locarno (dove è stato pure vicesindaco fino al 2021, ndr) mi sono occupato anche di pianificazione territoriale. E quando certe procedure restano a Bellinzona per diversi anni, e nel frattempo quel progetto è già diventato vecchio, significa che c’è qualcosa che non va». Un tema, quello della lentezza delle procedure, sottolineato anche da Zanini Barzaghi, che parla addirittura di «tempi biblici». Ma, oltre a ciò, la candidata socialista evidenzia pure un tema che ha fatto recentemente discutere: il breve tempo delle procedure di consultazione. «Occorre un dialogo più regolare tra Cantone e Comuni soprattutto nella fase che precede le decisioni. Penso alla legge sulle commesse pubbliche: avevamo un solo mese per esprimerci su un tema che influenza in modo importante l’operato comunale e molte osservazioni non sono state considerate».

Occorre un dialogo più regolare tra Cantone e Comuni, soprattutto nella fase che precede le decisioni
Cristina Zanini Barzaghi, Partito socialista

La mobilità

Un tema che invece ha nuovamente diviso i due duellanti è stato quello della mobilità.

Per Caroni il trasporto pubblico e quello individuale «sono due binari paralleli» da portare avanti e quindi è necessario investire anche nella rete stradale e autostradale, che in certi casi «è rimasta ferma agli anni Settanta». Per Zanini Barzaghi, invece, «per togliere le automobili dalle strade occorre dare priorità al trasporto pubblico. Mantenere sì, ma sicuramente non costruire altre strade». Caroni è favorevole al PoLuMe, «perché permetterebbe pure di sgravare e riqualificare le strade cantonali e comunali oggi utilizzate come alternativa». Per la socialista è un progetto che «creerà solo ulteriore traffico in entrata a Lugano». Inoltre, per Zanini Barzaghi «la Svizzera è un Paese di posteggi (e non lo dico io, ma un recente studio immobiliare) e si dovrebbero quindi sfruttare meglio gli stalli esistenti». Per Caroni, invece, «se vogliamo che la gente abiti anche nei centri, i posteggi ci devono essere. Per chi cerca appartamento, dopo il canone di locazione spesso la seconda domanda è se c’è un posteggio». In fin dei conti, l’unico tema sul quale entrambi si sono detti d’accordo è stato quello del completamento di AlpTransit a sud di Lugano. Ma sul resto, dopo un’accesa discussione, hanno semplicemente (e sportivamente) concordato di non essere d’accordo quasi su nulla.

Le tecnologie a scuola

Riguardo al mondo della scuola abbiamo invece chiesto ai duellanti di andare oltre i due temi più discussi in questo momento (il superamento dei livelli e l’anticipo del tedesco) e mettere sul tavolo qualche proposta innovativa. «A noi hanno insegnato la bella calligrafia: allora si scriveva tutto a mano. Mi chiedo perché oggi non si insegni subito a scrivere a 10 dita sulla tastiera», osserva Zanini Barzaghi. «Sono d’accordissimo», risponde Caroni, aggiungendo che, più in generale, «la scuola dovrebbe fare più corsi riguardanti la tecnologia»: «Non solo per insegnare a utilizzare la tecnologia - che i giovani conoscono già -, ma per sviluppare tramite la tecnologia la loro creatività, ad esempio insegnando la programmazione e la creazione di applicazioni».

Cambiando tema, secondo Zanini Barzaghi, per conciliare meglio lavoro e famiglia bisognerebbe pure riflettere sulle vacanze estive, troppo lunghe, per distribuirle meglio durante l’anno. Un tema, anche in questo caso, che ha visto concorde Caroni. Inoltre, per il deputato del Centro bisognerebbe pure dare più importanza allo sport nella scuola: «Perché è anche prevenzione sanitaria».

Il rientro da favorire

Le ultime battute del confronto le abbiamo dedicate al tema della «fuga dei cervelli». E se per Zanini Barzaghi «bisogna risolvere la questione dei salari, perché non possiamo pretendere che un architetto torni in Ticino se qui è pagato il 40% in meno», secondo Caroni l’accento va messo anche sulla fiscalità, intesa come incentivo, che andrebbe resa più attrattiva per chi vuole rientrare nel nostro cantone. «Nel confronto con altri Cantoni siamo messi male», osserva il deputato del Centro. «Penso che la pressione fiscale sia l’ultima delle ragioni che spingono i giovani a non rientrare in Ticino, mancano alloggi convenienti e posti di lavoro attrattivi», risponde invece la socialista. Anche qui, insomma, l’intesa tra i due duellanti è stata impossibile.  

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