Decine di esecuzioni pubbliche a Sirte

IL CAIRO - Decine di esecuzioni pubbliche, anche per decapitazione. Fustigazioni, magari anche solo per aver ascoltato musica. Cadaveri crocifissi come monito. È il regime del terrore instaurato dall'Isis a Sirte di cui Human Right Watch (Hrw) è riuscita a dare una pallida idea.
Lo ha fatto attraverso le testimonianze di residenti della città roccaforte dello Stato islamico in Libia.
Il rapporto dell'organizzazione per la difesa dei diritti umani americana ha registrato 49 esecuzioni dal febbraio dell'anno scorso, confermando informazioni trapelate a più riprese in passato sugli orrori perpetrati nella città che diede i natali al rais Muammar Gheddafi. Le vittime sono state accusate di "spionaggio" ma anche di "insultare Dio" e alcuni dei 45 testimoni citati del dossier dal titolo 'Ci sentiamo vittime di una maledizione: la vita sotto l'Isis a Sirte, in Libià, parlano di "scene dell'orrore": fra l'altro corpi in tute arancioni legati a impalcature in quelle che a Sirte chiamano "crocifissioni". Uomini sono stati frustati in strada per il solo 'reatò di fumare e ascoltare musica.
"La vita a Sirte é insopportabile - ha riferito Ahlam, una donna di 30 anni -. Tutti vivono nella paura". "Non ci sono generi alimentari, l'ospedale é senza medici ed infermiere, non ci sono medicine", ha riferito ancora la donna, aggiungendo che "ci sono spie in ogni strada".
A Sirte, la maggiore roccaforte dell'Isis fuori da Iraq e Siria, viene riscossa la 'zakat', l'imposta religiosa estorcendola a commercianti e agricoltori. Ed è stata introdotta una versione rigida della sharia, la legge islamica, regolando ogni aspetto dell'esistenza, inclusa la lunghezza dei pantaloni degli uomini, riferisce Hrw dando conto delle interviste condotte per telefono e internet o contattando persone in fuga dalle retate di jihadisti mascherati che irrompono nelle case in piena notte.
Le frustate scattano anche per gli uomini che non assicurano un abbigliamento morigerato delle loro mogli, sorelle e figlie: la copertura integrale degli 'Abayas' neri, riprodotti pure su cartelloni per strada.
A vigilare è la 'Hisbà, la polizia morale, che per strada requisisce anche cellulari per controllarne il contenuto, hanno riferito tre testimoni citati dal rapporto il cui bilancio di morte è già superato il giorno stesso della sua pubblicazione: l'agenzia Lana ha segnalato due esecuzioni con colpi d'arma da fuoco perpetrate martedì.