Delitto di Cogne: dissequestrata la casa

Accolta la richiesta dei Franzoni, troppo indebitati con l'avvocato Taormina
Red. Online
23.03.2013 20:38

COGNE - La casa di Cogne dove il 30 gennaio 2002 fu ucciso Samuele Lorenzi - uno dei più tristemente famosi delitti del recente passato italiano - è stata definitivamente dissequestrata sabato mattina alla presenza di Stefano Lorenzi, marito di Anna Maria Franzoni. La richiesta di dissequestro era stata avanzata dallo stesso Stefano Lorenzi tramite i suoi legali, alla fine del febbraio scorso, e la Corte d'Appello di Torino l'ha ora accolta, ritenendo cessata ogni esigenza cautelare (d'altra parte, negli ultimi tempi gli unici accessi alla villetta di legno e pietra erano stati quelli per verificare l'integrità degli impianti di acqua e riscaldamento). La domanda dei Franzoni ai giudici è forse dovuta ad alcuni debiti che la famiglia avrebbe con l'avvocato Carlo Taormina (che per un periodo difese la donna). Fu lo stesso professionista a renderli noti, lo scorso luglio in un'intervista radio, annunciando un'azione giudiziaria: "Mi devono circa 800 mila euro, e quella villa porta jella. Se non la prendo io, chi se la prende?".

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