Denti rotti? Senza prova, si paga

LOSANNA - La sostituzione di un dente rotto a causa di un oggetto estraneo presente nel cibo è a carico degli assicurati, a meno che non abbiano conservato il «detrito» in questione o che lo sappiano descrivere in maniera precisa alla propria assicurazione. Lo ha deciso il Tribunale Federale (TF). Un'insegnante ginevrina ha imparato questa regola a sue spese: in un rapporto inviato alla sua assicurazione nel gennaio 2009, aveva dichiarato che, mangiando un risotto, aveva sentito «uno scricchiolio sotto il dente, seguito da forti dolori fino alla radice». «Si trattava senza dubbio di un sassolino presente nel riso. Non l'ho visto perché ho sputato quello che avevo in bocca», ha aggiunto.Il TF - ribaltando una sentenza del Tribunale cantonale delle assicurazioni di Ginevra - ha deciso che in un caso simile le spese vanno a carico dell'assicurato, e non della sua assicurazione. Per ottenere un risarcimento bisogna infatti essere in grado di descrivere in modo preciso «il corpo estraneo», altrimenti diventa impossibile decidere in maniera attendibile se si tratta realmente di un infortunio. Secondo il TF nell'evento descritto dall'insegnante niente prova che si sia trattato di un infortunio nel senso giuridico del termine.