Dentsu multata per il suicidio di una dipendente

La maggiore agenzia pubblicitaria giapponese non ha attuato i controlli adeguati per limitare i turni, provocando un eccesso di carico di lavoro per la 24.enne
La madre di Matsuri Takahashi con una foto della figlia
Red. Online
06.10.2017 21:02

TOKYO - La maggiore agenzia pubblicitaria giapponese, la Dentsu, è stata multata da un tribunale di Tokyo per non aver attuato i controlli adeguati per limitare i turni dei suoi dipendenti, provocando la morte di una dei suoi impiegati per eccesso di carico di lavoro, il cosiddetto 'karoshi'.

Il caso riguarda la vicenda della 24.enne Matsuri Takahashi, suicida nel dicembre 2015; un episodio che ha generato un'ampia attenzione mediatica nel Paese e messo in luce le frequenti violazioni dei datori di lavoro e la pratica diffusa di orari prolungati quasi mai segnalati.

Nel settembre dello scorso anno un ufficio locale del lavoro di Tokyo aveva riconosciuto la morte di Takahashi come un classico episodio di karoshi, dopo aver determinato che la ragazza aveva fatto 105 ore di straordinario un mese prima di accusare sintomi depressivi e lanciarsi dalla finestra della sua abitazione, all'interno del dormitorio aziendale. La Dentsu dovrà pagare 500mila yen, equivalente a 4250 franchi; una cifra considerata tuttavia irrisoria.

Il presidente della società, Toshihiro Yamamoto, ha detto che l'azienda prende molto seriamente la sentenza e si considera responsabile dell'accaduto, scusandosi pubblicamente con la famiglia della giovane donna. La madre di Takahashi, da tempo energica portavoce del movimento per sollecitare il governo a introdurre ferree disposizioni per le aziende che abusano di pratiche consolidate, ha riferito alla stampa che ''ogni qualvolta queste tragedie accadono le società promettono di non ripetere gli stessi errori, ma le persone continuano a morire''.

Secondo i dati pubblicati quest'oggi dal ministero della Salute attraverso il 'White Paper', nell'anno fiscale 2016 si sono registrati 191 casi di 'karoshi', due in più dell'anno precedente. In base al rapporto ufficiale quasi l'8% degli impiegati a tempo pieno dichiarano di lavorare oltre 20 ore extra a settimana, malgrado le attuali direttive del governo contemplino un limite di 80 ore mensili di straordinario prima di considerare il dipendente a rischio di morte per eccessivo carico di lavoro.