«Diamo l’addio a Roberto Maggini, un curioso giramondo»

Roberto Maggini era appena arrivato in Sicilia per trascorrere le ferie nel solito albergo che frequenta ormai da tanto tempo. Giovedì mattina, però, il personale non lo vede arrivare per la colazione. E così, la notizia arriva fino alle persone a lui più vicine, in Ticino: l’artista è morto per cause naturali. Si suppone per un infarto. Il grande conoscitore dei canti popolari ticinesi e che portava la sua musica ovunque si trovasse si è spento a 81 anni. Un personaggio che, nel mondo della cultura, rappresenta una vera e propria «icona di positività, sempre molto aperto e curioso». «Lavoravamo insieme da tantissimo e proprio l’altra settimana avevamo tenuto ancora un concerto a Bellinzona. In tutto questo tempo non ricordo di averci mai litigato, mai». Sottolinea Pietro Bianchi al Corriere del Ticino. E proprio insieme al musicologo, titolare di una cattedra a Vienna, aveva avviato una grande ricerca sulle canzoni dialettali del passato. «Il repertorio è molto vasto, tanto che non abbiamo mai proposto due serate identiche», ricorda ancora il 72.enne, che l’aveva incontrato per la prima volta a Parigi mezzo secolo fa. «Allora, si esibiva con Dimitri, “il clown di Ascona”, come si presentava all’epoca. Da ticinese, non potevo che assistere allo spettacolo ed è così che conobbi Maggini».
Da Intragna (oggi frazione del Comune di Centovalli), si era formato come elettricista. Un primo bagaglio di conoscenze indispensabile per districarsi nel mondo del teatro. Prima con Dimitri - una realtà in seguito diretta per decenni dando un grande contributo nella trasformazione in Accademia - poi tra i fondatori del Paravento e, ancora, come assistente alla direzione del «Teatro di Locarno». Un impegno di tutto rispetto, tra cui si spicca anche il ruolo di primo batterista per il complesso di Locarno ispirato ai Beatles «Nightbirds».
Niente figli, ma quattro nipoti
Non aveva figli ma, dei quattro nipoti (tutti Maggini), Mirella è quella che ha seguito più di tutti le sue orme nel campo dell’arte. È lei a dare alcuni aggiornamenti sulle difficoltà logistiche: «Tutto quel che potevamo fare lo abbiamo svolto da qui, via telefono. Lunedì riprendiamo tutte le pratiche, al momento la salma è sempre in Sicilia», spiega la 64.enne, che precisa di non sapere ancora una data per i funerali. «Per noi è stato uno shock. Anche l’ex moglie, Ursula, si era riavvicinata a lui in quest’ultimo periodo. Si vedevano spesso».
Dal Teatro Paravento
«Il Teatro Paravento desidera comunicare il suo dolore per la dipartita dell’amico e compagno di scena Roberto Maggini, uno tra i fondatori della nostra Compagnia», si legge in un comunicato del Teatro Paravento. «Il suo contributo alla nascita del nostro gruppo, nell’agosto del 1982, è stato fondamentale. Il suo carattere gioviale e la sua grande capacità di allacciare relazioni sociali, gli permisero di aprire diverse porte che favorirono lo sviluppo della nostra iniziativa. Oltre che per le sue capacità musicali e attoriali, lo ricorderemo per i gioiosi momenti vissuti durante le nostre tournée, dove non mancava mai di divertirci con il suo umorismo o raccontandoci gustosi aneddoti e non di rado cantandoci una canzone. Benché da molti anni non fosse più membro della Compagnia, era molto spesso spettatore degli spettacoli del nostro cartellone e ogni volta che ha potuto, ci ha dato una mano in diversi ambiti. Grazie Robi. Alla famiglia e agli amici giungano le nostre più sentite condoglianze».


