Curiosità

Dieci cose da ricordare di Elisabetta II

Dai tanti, tantissimi corgi alla possibilità di reclamare cigni e balene, passando per le tasse, le imitazioni e un cognome che non c’era
Marcello Pelizzari
09.09.2022 07:00

Il sorpasso su Vittoria

La sua lunga parentesi sul trono, durata settant’anni, è stata la più lunga nella storia del Regno Unito. Nel 2015, sorpassò la regina Vittoria rimasta in sella per 63 anni e sette mesi. Elisabetta, con le sue 96 primavere, ha infranto record su record. E conquistato i cuori non soltanto della sua nazione. Ma del mondo intero.

Educata a casa

Come molti altri reali del suo tempo, e delle epoche precedenti, Elisabetta da bambina non è mai andata a scuola. Né ha frequentato altri studenti. È stata educata a casa assieme alla sorella Margaret. Fra gli insegnanti figuravano il padre, un professore di Eton, governanti belghe e francesi che le insegnarono il francese nonché, per la religione, nientepopodimeno che l’arcivescovo di Canterbury. Gli studi comprendevano l’equitazione, il nuoto, la musica e ovviamente l’arte.

Quando si unì allo sforzo bellico

Durante la Seconda guerra mondiale, una giovane Elisabetta partecipò in prima persona allo sforzo bellico. Si unì al Servizio Ausiliare Territoriale (ATS) dove era conosciuta con l’identificativo n. 230873 Secondo Subalterno Elisabetta Windsor. Fu addestrata come autista e meccanico; fu promossa Comandante onorario junior cinque mesi più tardi.

Seria? Non sempre

Elisabetta, nel corso della sua vita, ha spesso dato l'impressione di un atteggiamento serio, finanche impettito come vuole il protocollo. Chi l’ha conosciuta, tuttavia, l’ha sempre descritta come dotata di uno spiccato senso dell’umorismo e di un innato talento per la mimica facciale.

Rowan Williams, ex arcivescovo di Canterbury, spiegò che la regina sapeva essere «estremamente divertente in privato sebbene non tutti apprezzassero quanto potesse essere divertente».

Il vescovo Michael Mann, cappellano domestico della monarca, rivelò una chicca legata all’aviazione: «La regina che imita l’atterraggio del Concorde è una delle cose più divertenti che si possano vedere». Ah, ovviamente Elisabetta era una grande imitatrice.

«E allora pago le tasse»

La regina pagava le tasse come qualsiasi altro cittadino del Regno Unito. Quantomeno dal 1992. Quell’anno, infatti, il castello di Windsor, la residenza della regina per il fine settimana, fu devastato da un gravissimo incendio: i sudditi, però, si ribellarono all’idea di pagare milioni di sterline per le riparazioni. Quindi, per stemperare la tensione, la regina accettò volontariamente di pagare le tasse sul suo reddito personale. Dichiarando che si sarebbe fatta carico del 70% dei costi di restauro e decidendo di aprire per la prima volta la sua casa di Buckingham Palace al pubblico per generare fondi supplementari, grazie ai biglietti d’ingresso.

Il soprannome: Lilibet

Battezzata Elizabeth Alexandra Mary Windsor di York, da bambina veniva affettuosamente chiamata Lilibet dalla famiglia poiché non sapeva pronunciare il suo nome correttamente.

In una lettera alla nonna, la giovane principessa scrisse: «Cara nonna. Grazie mille per la bella maglietta. Ci è piaciuto molto stare a Sandringham con te. Ieri mattina ho perso un dente anteriore. Con affetto da Lilibet». Harry e Meghan, non a caso, hanno chiamato la loro figlia Lilibet.

Un matrimonio duraturo, mica come quelli dei figli

Elizabeth e suo marito Filippo hanno avuto un matrimonio stabile e duraturo. Capace di durare oltre settant’anni. Di più, molto di più rispetto alle unioni di tre dei loro quattro figli: Carlo, Anna e Andrea.

Il primo incontro tra i due avvenne nel 1939, quando il principe Filippo di Grecia, un giovane cadetto navale, fu incaricato di intrattenere per una giornata la tredicenne Elizabeth. Anni dopo, Filippo venne invitato per Natale al Castello di Windsor. Chiese, con discrezione, se potesse essere considerato o meno un pretendente idoneo. Lo era, tant’è che la coppia convolò a nozze nel 1947.

Ma quando si festeggiava?

Nata il 21 aprile del 1926, Elisabetta durante il suo regno non aveva una data fissa per celebrare il suo compleanno ufficiale. Il governo britannico, di volta in volta, lo ha fissato il primo, secondo o terzo sabato di giugno. Date diverse anche nei vari Paesi del Commonwealth: in Australia il compleanno della regina veniva festeggiato il secondo lunedì di giugno, mentre in Canada si teneva pure di lunedì ma il 24 maggio o prima. Il vero compleanno della regina, in aprile, veniva celebrato in privato da Elisabetta e pochi altri familiari.

I corgi, ma anche le balene

Avete presente i corgi, i buffi ma eleganti cani della regina? Non se ne separava mai tant’è che Diana li descrisse come un tappeto in movimento. Elisabetta ne possedeva oltre trenta. Aveva anche degli incroci fra corgi e bassotto. Il primo cane di cui abbiamo una testimonianza fu immortalato in una foto nel 1936, con Lilibet che stringeva l’animale forte a sé. I corgi vennero introdotti nella famiglia reale dal padre, Giorgio VI, nel 1933. Il primo esemplare si chiamava Dookie.

In qualità di regina, ha chiarito l’Associated Press, era anche tecnicamente proprietaria delle migliaia di cigni presenti nelle acque libere britanniche e aveva il diritto di rivendicare tutti gli storioni, le focene, le balene e i delfini, secondo uno statuto del 1324. Roba da matti.

Ma quel cognome non esiste

I Windsor sono la casa reale del Regno Unito. E questa è cosa nota più o meno ovunque. Tuttavia, del loro casato non c’è traccia lungo il corso della storia. E il motivo è presto detto: il cognome originale, se così vogliamo chiamarlo, era in realtà Sassonia-Coburgo-Gotha, dall’omonimo casato di Sassonia. Giorgio V, il nonno di Elisabetta, decise di cambiarlo nel 1917 spinto da quello che potremmo definire  un sentimento anti-tedesco degli inglesi alla fine della Prima guerra mondiale. La cittadina di Windsor, dove si trova l’omonimo castello reale, lo ispirò. Nel 1952 Elisabetta emanò un ordine con il quale conferiva il cognome Windsor ai suoi figli. Nel 1960 corresse il tiro cambiandolo in Windsor-Mountbatten. Mountbatten era il cognome adottato da Filippo nel 1947: apparteneva alla famiglia di sua madre, visto che lui per nascita apparteneva alla dinastia Glücksburg.

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