Lugano

Dimmi che rapporti hai e ti dirò che città sei

Nell'ultimo dei nostri approfondimenti elettorali, vediamo come se la cava la Città con la «politica estera»
© Ti-Press / Francesca Agosta
Giuliano Gasperi
09.04.2024 06:00

Come se la cava Lugano nella «politica estera»? Non parliamo di prendere posizione sulle questioni geopolitiche che scuotono il mondo – in Ticino ci sono già tanti opinionisti che ci illuminano su cosa è vero ed evidente – ma dei rapporti che la Città intrattiene con altre realtà istituzionali e che, se ben coltivati, potrebbero portare frutti. Muovendoci «a strati», i primi interlocutori sono gli altri Comuni della regione, con cui la regina del Ceresio, mediamente e ultimamente, non è in grande sintonia. Basti pensare al fatto che mancano il coinvolgimento e la collaborazione per realizzare (e finanziare) grandi opere di chiara valenza regionale come il LAC o il Polo sportivo, oppure alle recenti polemiche sulla concorrenza fiscale che si verrebbe a creare con le nuove regole decise dal Cantone. Ecco, il Cantone. A detta di alcuni, il Municipio dovrebbe far sentire più forte la sua voce a Palazzo delle Orsoline, soprattutto sulle questioni finanziarie: i contributi annui del Comune superano i cento milioni, di cui una trentina per il fondo di livellamento. Un po’ troppi, secondo Palazzo civico. A volte è meglio varcare il Gottardo e lasciarsi alle spalle le arrabbiature cantonticinesi. In cerca di cosa? D’idee, ad esempio. Lugano (come tutto il cantone) non sembra molto incline a confrontarsi con realtà simili in Svizzera, ma superare quella barriera naturale, culturale, linguistica e anche d’orgoglio, a volte, può rivelarsi prezioso per risolvere vecchi problemi o lanciare nuovi progetti. Stesso discorso per il resto del mondo, con tutte le ponderazioni del caso. Tornando a casa, c’è un rapporto che Lugano non può dimenticare, né dar per scontato:quello con i suoi cittadini. Sul tema infatti, nei giorni scorsi, sul suo sito, la Città ha lanciato un sondaggio. Dite anche voi la vostra.

Noi ne abbiamo parlato con Roberto Badaracco, Filippo Lombardi, Marco Chiesa e Demis Fumasoli, chiedendo loro:

1) Quale legame va rafforzato di più fra quello con gli altri Comuni della regione, quello con il Cantone e quello con il resto della Svizzera e del mondo?

2) Come può migliorare il rapporto con la cittadinanza luganese?

Roberto Badaracco (PLR)

1) Si può far meglio. I Comuni della regione, finanziariamente forti, non hanno contribuito ai nostri investimenti negli ultimi anni, ma ne beneficiano. Servirebbe una «perequazione regionale» regolata su base cantonale. Più volte Lugano ha denunciato al Cantone che l’attuale sistema è iniquo: chi s’impegna e crea ricchezza, viene penalizzato; chi fa poco, ottiene dagli altri. Servono seri correttivi. A livello mondiale, Lugano ha le carte in regola per essere una città internazionale: una cerniera fra nord e sud con un’identità latina e subalpina unica.

2) Ascoltando e coinvolgendo i cittadini nelle discussioni fondamentali. Il Municipio deve saper stimolare le realtà presenti sul territorio e creare consenso facendo comprendere le sue strategie.

Filippo Lombardi (Il Centro)

1) Coi Comuni dobbiamo collaborare soprattutto per la pianificazione e le infrastrutture, e per scongiurare la guerra dei moltiplicatori differenziati. Al Cantone chiediamo comprensione per una locomotiva economica che non va bersagliata. E più rapidità nei suoi preavvisi. Alla Svizzera offriamo di partecipare a pieno titolo a costruire una nuova coscienza nazionale urbana, ma sensibile alle zone periferiche.

2) Il rapporto con la popolazione dovrebbe essere centrale. Purtroppo siamo municipali a metà tempo, e il tempo manca terribilmente. Le Commissioni di quartiere sarebbero uno strumento, ma a seguirle tutte bisognerebbe bloccare un paio di sere a settimana, e non sempre per temi importanti. Il prossimo Municipio dovrà affrontare il problema.

Marco Chiesa (UDC)

1) Nessuna di queste relazioni dev’essere dimenticata, sarebbe un errore concentrarsi su alcuni rapporti trascurandone altri. L’immagine di Lugano che vogliano costruire è composta da molti tasselli che si incastrano tra loro, al fine di creare chiarezza e prospettiva. Al di là del locale, guardare ad altre realtà fuori dai nostri confini cantonali può ispirarci. Grazie alla bellezza del nostro territorio, alla sicurezza che possiamo garantire e al clima, Lugano ha tutte le carte in regola per eccellere.

2) Il rapporto con la cittadinanza può migliorare aumentando l’attenzione della Città per i suoi quartieri. Ognuno di loro contribuisce alla straordinarietà del luogo in cui viviamo: pensiamo ad esempio alla Val Colla.

Demis Fumasoli (Forum Alternativo)

1) Tutti i legami sono da rafforzare. Lugano è un traino per i Comuni vicini. Il Polo sportivo è per tutta la regione. Lugano deve promuovere lo sviluppo economico, sociale e ambientale della regione. Con il Cantone i temi sono la perequazione finanziaria intercomunale ed evitare un riversamento di oneri ai Comuni. Lugano deve trovare la sua identità per rapportarsi con il resto della Svizzera e del mondo. Dobbiamo costruire una Lugano vivibile.

2) Lugano deve essere vicina ai cittadini. Bisogna lavorare con le Commissioni di quartiere e potenziare i Punto Città, adattando i loro orari a chi lavora ed eliminando le tasse per certificati e attestazioni.

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