Dolce morte a Basilea per ex pm

L'italiano Pietro D'Amico, 62 anni, era stato indagato dal collega De Magistris
Red. Online
14.04.2013 09:31

BASILEA - Fino a tre anni fa Pietro D'Amico - 62 anni - è stato procuratore generale di Catanzaro. Ieri, ha scelto il "suicidio assistito" in una clinica di Basilea. La stessa Direzione della clinica ha provveduto ad avvisare i familiari che, invece, lo credevano partito in auto per uno dei suoi soliti viaggi. Aveva organizzato la sua "dolce morte" in Svizzera in totale segreto. Lo sgomento dei parenti è stato poi ripreso anche dai quotidiani, che hanno fatto delle ipotesi. Violenta depressione? Può essere. D'Amico era stato sfiorato da un'inchiesta della Procura di Salerno in merito ad una presunta fuga di notizie nell'inchiesta Poseidone - condotta da Luigi De Magistris, che all'epoca era pm in Calabria. Inchiesta che vertava sui presunti illeciti nella gestione dei fondi per la depurazione. Ne era uscito del tutto "pulito", ma molto amareggiato. Tanto da lasciare la magistratura, a meno di 60 anni, scelta che però non lo aveva aiutato a lasciarsi alle spalle l'accaduto, nonostante fosse molto apprezzato anche come filosofo del diritto.

Suoi amici e parenti, col senno di poi, ricordano oggi come D'Amico fosse uno strenuo difensore dell'eutanasia. "Anche in occasione di un recente viaggio a Taormina - ha raccontato alla stampa Pietro Giamborino, suo cugino - era tornato sul discorso dell'eutanasia e del rispetto che merita qualsiasi persona che decide, per qualsiasi motivo, di porre fine alla sua esistenza. Tutti collegavamo i discorsi che faceva alla sua depressione, ma mai avremmo potuto immaginare quello che stava progettando".

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