Guerra

Donetsk, stretta russa con altri morti e feriti

Sono almeno due le vittime, cinque i feriti, in un raid nella regione condotto dall'esercito di Mosca - Varsavia invierà decine di carri armati a Kiev, il Canada farà altrettanto
© KEYSTONE (AP Photo/Evgeniy Maloletka)
Andrea Colandrea
27.01.2023 23:02

L’invio di carri armati Leopard 2 A6 promesso dalla Germania all’Ucraina lo scorso martedì - ma ufficialmente mercoledì - per bocca del cancelliere Olaf Scholz, ha provocato la reazione piccata dei russi. Il Cremlino, dopo aver dichiarato che «spezzeremo le reni all’Occidente», ha rimarcato che i Paesi europei guidati dagli Stati Uniti dovrebbero essere consapevoli che questo è «il migliore dei modi per provocare un’escalation militare» che potrebbe portare diritti alla Terza guerra mondiale e perfino a un «conflitto nucleare».

Se la Germania si è impegnata con una prima fornitura di una «compagnia» di carri armati Leopard (che nell’Esercito federale tedesco è composta da 14 tank), altri Paesi dell’Alleanza atlantica oltre agli USA ( che manderanno 31 Abrams) si sono allineati a questa decisione. Varsavia ha infatti comunicato che l’Ucraina a breve riceverà 74 dei suoi panzer più moderni; il Canada manderà a sua volta i proprio mezzi corazzati, anche se non ne ha specificato la quantità e neppure i tempi per la fornitura. Intanto, i combattimenti vanno avanti, mentre il Cremlino risponde sul fronte di guerra con l’uso di missili ipersonici capaci di disorientare la contraerea di Kiev.

Colpita una decina di abitazioni

Nella mattinata, due persone sono morte e altre cinque sono rimaste ferite in seguito al bombardamento russo della città di Chasov Yar nella regione di Donetsk. L’attacco, come ha indicato l’agenzia nazionale Ukrainska Pravda, è stato confermato su Telegram dal capo dell’amministrazione militare dell’omonimo distretto. Il bombardamento è iniziato verso le 9 del mattino ed è durato oltre un’ora e mezza. Ne sono rimasti danneggiati anche una decina di abitazioni, locali ed edifici istituzionali e di servizi pubblici, nonché diverse automobili. I russi, inoltre, hanno bombardato anche le città lungo la linea di contatto di Avdeevka, Toretsk, Alexandropol e Bogoyavlenka.

Oggi, Giornata della memoria, sono anche volate reciproaccuse tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky. «Dimenticare le lezioni della Storia porta al ripetersi di terribili tragedie», ha affermato lo «zar», accusando i dirigenti ucraini di «crimini contro i civili» e «pulizia etnica».

Oswiecim chiusa per i russi

La risposta di Zelensky - di famiglia ebraica - non sio è fatta attendere: «Oggi, come sempre, l’Ucraina onora la memoria di milioni di vittime dell’Olocausto», avvertendo che «l’indifferenza uccide come l’odio». Per la prima volta la Russia non è stata invitata alla cerimonia di Auschwitz, nel Comune polacco di Oswiecim, per commemorare la liberazione del campo di sterminio nazista da parte delle truppe di Mosca nel 1945. Una decisione condannata dal rabbino capo della Russia Berel Lazar, che ha parlato di «un’umiliazione», difesa però dallo stesso premier polacco Mateusz Morawiecki, che puntando il dito contro Putin, lo ha accusato di costruire «nuovi campi».

Le schermaglie tra i fronti opposti sono proseguite con la dichiarazione di Donald Trump - «Prima arrivano i tank, poi le testate nucleari» - fatta propria dal portavoce del Cremlino Dmitry Peskov: «Si può concordare con queste parole - ha detto quest’ultimo - nel senso che c’è un’escalation delle tensioni». Il fatto che lo stesso Trump abbia pure dichiarato che con lui alla presidenza la guerra finirebbe «in 24 ore», ha indotto Mosca ad affermare che «Biden può finire la guerra ma non vuole». Gli alleati, però, si stanno già preparando alla vasta offensiva russa prevista tra febbraio e marzo. I tank della NATO devono giungere a destinazione, anche per questo, il più in fretta possibile. 

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