Lugano

Dopo le dieci niente musica e terrazza chiusa

La decisione del Municipio sul bar Freedom dopo le multe per rumori molesti e l’appello dei vicini
© CdT/Gabriele Putzu
Giuliano Gasperi
20.06.2024 06:00

«Sono molto dispiaciuta che non si sia potuto trovare un equilibrio con il dialogo e il buon senso. È chiaro che se si tira troppo la corda, poi l’autorità è chiamata a intervenire in modo incisivo». La municipale Karin Valenzano Rossi commenta così il provvedimento preso dalla Città nei confronti del bar Freedom, locale di via Maggio da tempo al centro di proteste a causa di «schiamazzi, urla, musica alta, risse e scorribande di auto a tarda notte», per citare l’ultima lettera inviata a Palazzo civico da ventun vicini. La misura prevede il divieto di utilizzo della terrazza esterna dalle 22 per i prossimi tre mesi – è entrata in vigore l’altro ieri – nonché il divieto di utilizzare impianti di riproduzione del suono, sempre dalle 22 e sempre fino a metà settembre, per evitare che la musica sia percepita dal suolo pubblico, cioè dai palazzi che circondano il bar. La decisione è basata sulla nuova Legge sugli esercizi alberghieri e sulla ristorazione, che permette alle autorità locali d’intervenire in modo rapido ed esecutivo per tutelare le persone toccate. L’articolo 25, in particolare, stabilisce che «qualora le circostanze lo esigano, il Municipio può imporre misure immediate e temporanee» e che «in caso di ripetute violazioni della quiete e dell’ordine pubblici, può ordinare che l’esercizio organizzi a sue spese un servizio di sicurezza adeguato». Lo stesso articolo precisa i doveri del gerente, che «è responsabile del mantenimento dell’ordine e della quiete pubblici negli spazi di propria pertinenza e funzionalmente legati alla propria attività», «emana ingiunzioni nei confronti degli avventori» che creano disturbo e, in caso di necessità, «fa appello alla polizia». «Con le nuove norme – conferma il presidente di Gastro Lugano Michele Unternährer – le autorità hanno un maggior margine di manovra».

Ricorso in vista

I locali possono sempre opporsi: il gerente del Freedom infatti, che ritiene le proteste dei vicini esagerate e fomentate da un ristretto gruppo di persone, ci aveva preannunciato che avrebbe fatto ricorso contro l’eventuale chiusura della terrazza. Da capire se il reclamo potrà sospendere la decisione della Città. La nuova LEAR, per come è scritta, fa supporre di no. «Non hanno proibito del tutto di usare la terrazza» ricorda Unternährer, premettendo che non conosce nei dettagli la situazione del bar. «Certo che, per il tipo di locale che è, dalle 22 in poi arriva il grosso della clientela. Il problema è che la zona è densamente abitata... Noi cerchiamo di tutelare gli esercenti, ma ci vuole anche buon senso per convivere con il vicinato, altrimenti è una giungla e le autorità prendono decisioni drastiche: bisogna evitare di arrivare a questi punti».