Assistenza

Dove le donne si rifugiano per ritrovare un po' di pace

Da oltre 30 anni Casa Armònia offre accoglienza a mogli o compagne sottoposte a violenza fisica e psicologica: «Le richieste che riceviamo sono ben più numerose delle ospiti che supportiamo»
© CdT/archivio
Mauro Giacometti
26.06.2023 06:00

Da più di trent’anni è un approdo sicuro e protetto per fuggire dalla violenza domestica. Un rifugio riservato e «segreto» per allontanarsi da mariti e compagni violenti, che oltre che sulle donne sfogano la loro bestialità anche sui figli. Casa Armònia, nel Sopraceneri, venne aperta su iniziativa privata da Linda Cima-Vaiora, che nel 1991, dopo aver fondato assieme ad alcune altre persone l’associazione omonima, cominciò ad ospitare in un appartamento di proprietà della famiglia donne in fuga da una quotidianità fatta di minacce e botte. In tutti questi anni si è ritagliata un ruolo fondamentale nella ricostruzione di una vita che, per una donna, spesso diventa impossibile da portare avanti senza rischiare la pelle, come alcuni recenti fatti di cronaca hanno dimostrato. L’anno scorso Casa Armònia ha ospitato 20 donne e 14 bambini, per un totale di 647 pernottamenti e un grado di occupazione di circa il 45% dei cinque posti letto di cui dispone. «Le richieste di aiuto che riceviamo direttamente al nostro numero di picchetto, dalla Polizia cantonale, dai pronto soccorso o su segnalazione del Servizio per l’aiuto alle vittime di reati (LAV) sono molto più numerose. Poi le varie situazioni cambiano, si evolvono, non tutte le donne in difficoltà vengono ospitate nella nostra struttura», spiega Simona Canevascini Venturelli, coordinatrice amministrativa.

Operatrici specializzate

Nella casa protetta, oltre a vitto e alloggio per sé ed eventualmente per i propri figli, le donne in difficoltà o in fuga da violenze fisiche e/o psicologiche trovano ascolto, consulenza e soprattutto pace. «Abbiamo una serie di operatrici specializzate in ambito psico-sociale che si prendono cura di loro. Proprio l’anno scorso abbiamo avuto un ulteriore riconoscimento da parte del Cantone e, grazie alle conseguenti sovvenzioni ricevute, ci è stato possibile aumentare i tempi di lavoro del personale operante nella casa – sottolinea la coordinatrice dell’associazione Armònia –. Da tempo, infatti, il carico di lavoro rendeva difficile alle operatrici assumere al meglio, oltre al normale impegno di accoglienza e accompagnamento delle ospiti, anche tutti gli oneri che in questi anni si sono aggiunti. L’aumento delle percentuali lavorative ha inoltre permesso alle operatrici di non più lavorare «in solitaria» ma di poter beneficiare, almeno per una parte della settimana, della presenza di una collega con la quale condividere impegni e riflessioni. Sempre nel 2022 è stato inoltre siglato l’accordo di collaborazione tra il Servizio per l’aiuto dalle vittime di reati (LAV) e le strutture protette del Canton Ticino, al fine di garantire una presa a carico e un accompagnamento delle donne e dei loro figli in modo sempre più ottimale e professionale». L’accordo prevede la condivisione del percorso di protezione delle vittime di violenza domestica e definisce modalità, ruoli e competenze dei due servizi e i rispettivi compiti nelle diverse fasi del percorso: «Dalla segnalazione a tutti gli interventi necessari nell’ambito dell’accoglienza, dell’accompagnamento nelle varie procedure amministrative, civili e penali, fino all’uscita delle ospiti dalla casa», spiega ancora Canevascini Venturelli.

Il consultorio

Casa Armònia si finanzia dunque tramite contributi pubblici ma anche grazie l’aiuto finanziario offerto dai soci, da diversi Comuni, club e gruppi vari, più naturalmente il sostegno altrettanto importante dei privati. Oltre al ruolo di rifugio e casa protetta, l’associazione Armònia dispone anche di un consultorio, Alissa, a Bellinzona, in grado di offrire per due giorni la settimana una consulenza a donne (e anche a uomini) che incontrano difficoltà nella relazione di coppia o all’interno della famiglia: disagi relazionali con il partner e/o i figli, problematiche legate alla separazione e al divorzio e naturalmente per valutare situazioni di violenza domestica.

«Tramite il consultorio, vengono anche fornite indicazioni sugli enti e servizi operanti sul territorio che possono essere contattati. È inoltre attiva un’operatrice sociale che può avvalersi della consulenza giuridica gratuita di alcuni avvocati e della consulenza sociale e psicologica di alcuni membri del comitato dell’associazione Armònia», conclude la nostra interlocutrice. 

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