In positivo

Due eroi per caso o forse no

Nel momento del bisogno saremmo pronti a salvare delle vite? La storia di Marwen Guesmi e Loïc Genouel fa sperare bene
Prisca Dindo
21.09.2025 06:00

La colonna di fumo era già alta quando Marwen Guesmi e Loïc Genouel, due ventitreenni nati e cresciuti a Beauvais, in Francia, stavano rientrando da una passeggiata domenicale tra le storiche mura di Laon.

Ridevano e scherzavano nella loro auto, senza immaginare che, nel giro di una manciata di ore, sarebbero finiti sulle prime pagine dei giornali francesi. «Non cercavamo visibilità mediatica, volevamo salvare vite, ma la cosa positiva è che la nostra storia può essere d’esempio per gli altri. I miei colleghi ora mi chiamano eroe nazionale e, a poco a poco, mi rendo conto di aver fatto qualcosa di buono. Ma non eravamo soli. Altri giovani sono venuti ad aiutarci», ha raccontato Loïc ai microfoni dei giornalisti di France 2.

Le immagini amatoriali girate dagli amici dei due ventitreenni e postate sui social sono sorprendenti, mostrando i ragazzi mentre si arrampicano faticosamente sui balconi di uno stabile nel quartiere popolare di Beauvais. Era proprio da lì che proveniva il fumo denso che avevano avvistato poco prima da lontano.

«Quando siamo giunti ​​davanti all’edificio, ci siamo resi conto che i soccorsi non erano ancora arrivati. Senza esitare, siamo entrati nell’atrio dell’edificio. Per prima cosa, abbiamo fatto evacuare le persone dal piano terra, poi siamo saliti al piano superiore per far uscire altre persone imprigionate nei loro appartamenti. Abbiamo bussato molto forte a tutte le porte per farci sentire e avvisare tutti. Al secondo piano, abbiamo persino trovato alcuni bambini che si trovavano in casa da soli: li abbiamo fatti uscire il più velocemente possibile!» ha ricordato Marwen.

Mentre stavano per abbandonare l’edificio, un rumore proveniente da un appartamento al primo piano attirò la loro attenzione. «Quando abbiamo aperto la porta siamo stati assaliti da una coltre densissima di fumo. L’aria era irrespirabile e non si vedeva nulla. Stavamo per andarcene quando all’improvviso sentimmo qualcuno tossire. Era un uomo in pessime condizioni. Stava cercando di scappare, ma aveva bevuto così tanto da non riuscire più a stare in piedi. Con fatica, lo abbiamo portato fuori quasi di peso!», ha spiegato Loïc.

Il loro eroismo non finisce qui. Mentre credevano che il salvataggio fosse terminato, all’improvviso videro una donna accovacciata sul balcone del primo piano. «Quando l’ho raggiunta, ho cercato di rassicurarla e di coprirla con la mia giacca per proteggerla dai fumi, ma lei non me l’ha permesso e si è persino rifiutata di seguirmi. Le ho detto che la sua vita era in pericolo. Niente da fare: era irremovibile.

Ho caricato pure lei con la forza, non avevo scelta», ha aggiunto Loïc. La donna è stata infine issata oltre la ringhiera del suo balcone dai due amici e recuperata da giovani del posto e da un agente di polizia, posizionati sul muretto sottostante. La polizia, arrivata sul posto insieme ai pompieri, ha poi terminato il salvataggio.

Malgrado la complessità dell’intervento, i due ragazzi hanno mantenuto il sangue freddo, liberando una ventina di persone prima dell’arrivo dei soccorsi. «Con l’adrenalina, non pensi. Di fronte al pericolo, la tua forza aumenta di dieci volte. Dovevamo salvare delle persone. E così abbiamo fatto», ha concluso orgoglioso Marwen.

Lo scorso 11 settembre la città di Beauvais ha consegnato a Marwen e a Loïc la medaglia d’onore della città. Un riconoscimento ufficiale per lo straordinario coraggio dimostrato dai due giovani eroi per caso.

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