È di tre morti e un ferito il bilancio della sparatoria all'Università del Nevada

È di almeno tre morti e un ferito il bilancio della sparatoria avvenuta alle 11.30 (le 20.30 in Svizzera) all'Università del Nevada (Las Vegas, UNLV), nella Beam Hall, edificio che ospita la facoltà di economia.
Il ferito, secondo lo sceriffo Kevin McMahill, è stato ricoverato al Sunrise Hospital & Medical Center dove si trova in condizioni stabili. Quattro altre persone, invece, sono state trasportate all'University Medical Center a seguito di violenti attacchi di panico causati dall'attacco al campus.
L'attentatore, ha riferito lo sceriffo Kevin McMahill durante una conferenza stampa serale, è stato neutralizzato dalla polizia dell'ateneo ed è morto sul posto. Durante l'incontro con i media, le autorità non hanno rivelato la motivazione del folle gesto in quanto stanno ancora indagando per far luce sull'accaduto. È stata mantenuta ignota anche l'identità dell'autore così come il tipo di arma utilizzato per seminare il terrore e la morte. A fare luce sulla questione è stato un funzionario delle forze dell'ordine che partecipa alle indagini il quale ha rivelato in forma anonima all'Associated Press che l'assalitore sarebbe un professore la cui domanda di assunzione all'UNLV era stata rifiutata. In precedenza l'attentatore aveva lavorato alla East Carolina University, nella Carolina del Nord.
André Polidoro, studente all'UNLV, aveva appena comprato il pranzo all'Unione Studentesca quando, riporta il Las Vegas Sun, ha visto un suo coetaneo correre a tutta velocità. Scherzando con il cassiere, gli ha detto che il giovane doveva essere così di fretta per non arrivare in ritardo a lezione. Poco dopo, però, una ventina di altre persone è passata correndo accanto Unione Studentesca e allora Polidoro ha capito che doveva essere successo qualcosa di grave.
Lily Luo, riferisce sempre il Las Vegas Sun, si trovava invece a lezione di storia nella Wright Hall quando, assieme ai suoi compagni di corso, ha sentito risuonare gli spari. I ragazzi si sono tolti le cinture e le hanno legate attorno alla maniglia della porta d'entrata in modo tale da bloccarla qualora lo sparatore avesse provato ad entrare in aula. In seguito è quindi arrivata la polizia che, dopo aver verificato che gli studenti fossero disarmati e averli contati, li ha scortati all'esterno chiedendo loro di non guardarsi intorno.
Sam Decker, un membro della facoltà responsabile dello studio cinematografico dell'ateneo, ha da parte sua dichiarato di non avere praticamente sentito gli spari, ma di essersi per contro trovato sull'uscio dell'ufficio diversi membri della comunità universitaria alla ricerca di una zona sicura in cui rifugiarsi.
Un membro della facoltà della Lee Business School che ha voluto rimanere anonimo ha invece detto al Las Vegas Sun di aver sentito la sirena d'allarme dal proprio ufficio e di aver pensato che fosse l'allarme antincendio. Con le altre persone presenti nella struttura, si è precipitato ad evacuare le aule. Si è tuttavia fermato quando ha visto le forze dell'ordine entrare nell'edificio con i fucili d'assalto.
Dillard Jackson ha da parte sua detto di aver sentito il rumore degli elicotteri dal suo appartamento e di aver subito realizzato che si stava verificando una tragedia.
A seguito dell'attacco alla Beam Hall, le strade attorno all'Università del Nevada sono rimaste chiuse per ore. Molte delle persone presenti sul luogo della sparatoria sono scappate attraverso la Maryland Parkway. Essendo stati chiusi per precauzioni i dormitori, inoltre, molti studenti si sono ritrovati senza un posto dove trascorrere la notte.
Le scuole elementari della zona sono state messe in isolamento per garantire la sicurezza degli allievi e tutti gli istituti scolastici hanno chiuso per il resto della giornata. Quanto all'Università del Nevada, essa rimarrà chiusa almeno fino alla fine della settimana hanno dichiarato le autorità.
A causa del tragico evento, la squadra di basket maschile dell'università ha annullato la partita prevista in serata. Analogamente cancellata la serata di apertura del National Finals Rodeo , che avrebbe dovuto disputarsi al Thomas and Mack Center dell'UNLV.
Su quanto accaduto all'Università del Nevada si è espresso anche il presidente statunitense Joe Biden che, dopo aver espresso cordoglio per le vittime e le loro famiglie, ha denunciato la violenza armata che dilaga negli USA. «Nonostante tutte le azioni che abbiamo intrapreso da quando sono presidente, l'epidemia di violenza armata che affrontiamo richiede che si faccia ancora di più. Ma non possiamo fare di più senza il Congresso. I legislatori repubblicani devono unirsi ai democratici per vietare le armi d’assalto e i caricatori ad alta capacità, approvare una legge nazionale sulla bandiera rossa, attuare controlli approfonditi sui precedenti, richiedere la custodia sicura delle armi e promuovere altre misure di buon senso che aiutino ad arginare l’ondata di violenza causata dalle armi da fuoco».
L'UNLV si trova a pochi chilometri dal luogo di una delle sparatorie più cruente della storia degli Stati Uniti. Nel 2017, Stephen Paddock, 64 anni, sparò sulla folla dalla finestra della sua stanza nel Mandalay Hotel. Il bilanciò fu tremendo: 61 morti, incluso il killer che si è suicidato, e 850 feriti.
Nell'anno che sta per finire gli Stati Uniti hanno registrato il maggior numero di sparatorie di massa in dodici mesi dal 2006.Con le ultime tre, due avvenute durante il fine settimana, il numero totale è arrivato a 38, superando il record precedente - 36 - registrato nel 2022.