"E la Cucinotta mi diede il Bisato"

Parla il regista Stefano Knuchel, premiato a Venezia
Antonio Mariotti
14.09.2009 00:01

VENEZIA - L?esperienza veneziana del regista ticinese Stefano Knuchel, che con il suo documentario "Hugo en Afrique" (coprodotto da RSI) si è aggiudicato il premio «Bisato d?Oro» assegnato dalla Giuria della critica indipendente per la miglior regia, si è conclusa nel migliore dei modi, ma il debutto non è stato proprio dei più esaltanti. Gli abbiamo chiesto di raccontarcelo: «All?inizio ho davvero rischiato l?infarto, perché il primo contatto avuto con la Mostra a Venezia è stata una telefonata in cui mi veniva comunicato che la copia DCP (digitale ad alta risoluzione, ndr.) che avevo consegnato era inservibile».Il film ha quindi rischiato di non poter essere presentato?«Sì, ho poi dovuto affrontare una maratona teconologico-informatica che si è risolta solo nella notte prima della proiezione ufficiale, quando abbiamo scoperto un?incompatibilità di software tra chi aveva confezionato il DCP e il sistema di proiezione della Mostra che ha potuto essere risolta senza ulteriori problemi».Alla fine però tutto bene...«Sì la proiezione è andata benissimo, la sala era quasi piena e ho avuto subito il riscontro di altri festival (Stoccolma, Leipzig, Amsterdam, Mar del Plata) che sono ottime vetrine per il documentario. Inoltre, Vinicio Capossela mi ha confermato la sua disponibilità per la registrazione del commento in italiano  e, cosa importantissima, ho trovato un venditore internazionale specializzato (Cat & Docs) che si occuperà di vendere il film alle tv estere e del suo percorso festivaliero, per valorizzarlo al meglio».Il premio è stato una sorpresa?«Sì, non sapevo che esistesse, così ho scoperto che il «bisato» è l?anguilla veneta e quando la Cucinotta mi ha consegnato questa anguilla dorata in vetro di Murano devo ammettere che mi son tremate le ginocchia».