«È necessario ritrovare lo spirito di Helsinki»

«Con l'aggravarsi delle divisioni geopolitiche, abbiamo un disperato bisogno di un forum per un serio impegno diplomatico multilaterale. Proprio come nel 1975, al culmine della Guerra Fredda e del »disaccordo bipolare«, abbiamo bisogno di un luogo in cui possiamo parlare. La geografia non cambierà. Dobbiamo trovare un modo per recuperare quello che il defunto Papa Francesco ha chiamato lo 'spirito di Helsinki'».

È quanto ha affermato il Segretario generale dell'Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (Osce), Feridun H. Sinirlioğlu, a conclusione della sua prima visita ufficiale in Norvegia, dove ha tenuto incontri con funzionari di alto livello e ha pronunciato il discorso programmatico del seminario internazionale «Sicurezza e cooperazione in un'Europa in guerra - Il 50. anniversario dell'Atto finale di Helsinki», tenutosi presso il Parlamento norvegese in occasione del 50. anniversario dell'Atto finale di Helsinki.

Con il ministro degli Affari Esteri della Norvegia, Espen Barth Eide, Sinirlioğlu, ha discusso dell'importante ruolo della Norvegia nell'ambito dell'Osce del futuro dell'architettura di sicurezza europea e del contributo fondamentale dell'Organizzazione nel promuovere la pace e la sicurezza in tutta la regione.

«Questa visita è stata un'opportunità per riconoscere l'impegno di lunga data della Norvegia nei confronti dell'Osce quale firmatario originale dell'Atto finale di Helsinki del 1975 e per discutere su come rivitalizzare lo spirito di Helsinki per affrontare le complesse sfide geopolitiche odierne», ha affermato il Segretario generale.

Durante il suo discorso di apertura al seminario allo Storting, il Segretario Generale Sinirlioğlu ha parlato dell'urgente necessità di tornare ai principi dell'Atto finale di Helsinki e di raddoppiare gli sforzi per difenderli e sfidare coloro che non lo fanno.