È ora di mettere mano al palazzo comunale di Mendrisio

Negli anni ha accolto le elementari, la polizia comunale, le aziende industriali locali, la Giudicatura di Pace, oltre che l’amministrazione comunale. Lo fa dall’inizio del ‘900 e l’obiettivo è che continui a farlo. Sempre meglio, adattandosi ai tempi che cambiano e alle necessità dei propri inquilini. Affinché questo sia possibile, nulla sarà lasciato al caso.
Parliamo del Palazzo comunale di Mendrisio, che è all’alba di una rinascita. Accadrà a tappe, e su un lasso di tempo piuttosto lungo (si andrà oltre il 2032), ma il piano per riuscirci è già stato messo nero su bianco.
Non tutto subito
Il primo passo costerà 3,52 milioni di franchi ed è al centro di un messaggio municipale fresco di stampa. La somma richiesta al Consiglio comunale avrà un obiettivo duplice: realizzare gli interventi reputati urgenti e pianificare la rinascita dell’intero comparto.
Per stabilire come procedere al meglio negli ultimi anni sono stati realizzati vari studi e considerati più scenari. Approfondimenti che hanno portato all’individuazione degli interventi oggetto del messaggio attuale, spiega l’Esecutivo. Si tratta della «sostituzione dei serramenti, il risanamento dei lucernari, l’adeguamento dell’impianto antincendio, l’introduzione di un vettore energetico transitorio e l’organizzazione di un concorso d’architettura presso il comparto di Palazzo comunale di Mendrisio e la rispettiva progettazione di massima, mappali n. 656 e 1665 RFD Mendrisio» (i terreni che accolgono il palazzo comunale e la vicina palazzina ex scuola di disegno, ndr). Tutte queste opere, ad eccezione dei lavori di progettazione, sono definite urgenti.
Nulla sarà lasciato al caso, scrivevamo in apertura, a confermarlo sono i seguenti esempi: il rinnovo delle protezioni antincendio è stato studiato per lasciare inalterate alcune caratteristiche storiche dello stabile, tra cui «le pareti vetrate interne caratteristiche delle sale dell’Esecutivo e del Legislativo»; l’impianto della produzione di calore sarà sostituito con uno oa pellet, valutato come il più idoneo.
Altre 5 tappe, tra cui l’autosilo
Archiviati agli interventi urgenti, si allargherà lo sguardo. Non solo perché sarà coinvolto un team interdisciplinare da trovare tramite concorso, ma perché il perimetro degli interventi sarà ampliato includendo l’area esterna del Palazzo comunale e la palazzina ex scuola di disegno.
Le tappe ulteriori sono 5, la pianificazione delle prime 3 sarà affidata a chi si aggiudicherà il concorso di architettura oggetto del presente messaggio. La prima concerne la riorganizzazione degli spazi amministrativi che oggi presentano criticità: «Un’assenza di distinzione tra spazi di pubblica fruizione e spazi riservati ai soli servizi amministrativi». La seconda «la possibilità di ristrutturare lo stabile della palazzina ex-scuola di disegno allo scopo di insediarvi la nuova sede amministrativa delle AIM». Questo «sarebbe il secondo tassello da affrontare, così da poter liberare un’importante superficie all’interno del Palazzo comunale, utile a gestire con maggiore agio la rotazione degli spazi durante il cantiere concernente la ridistribuzione dei servizi amministrativi». Poi si passerà alla riqualificazione delle aree esterne, per ricreare «uno spazio pubblico di pregio», con meno parcheggi di oggi. Questo sarà possibile perché all’orizzonte c’è la fase 4: l’ampliamento dell’autosilo in via Zorzi. L’ultima fase, la 5, riguarda la possibilità di creare una rete di teleriscaldamento che serva l’intero comparto (per questo il vettore di riscaldamento a pellet è definito transitorio). Le ultime due fasi sono stimate «dal 2032».
La conclusione del Municipio? «Il risanamento energetico e di sicurezza di Palazzo comunale, unito al concorso per la progettazione della palazzina ex scuola di disegno, degli spazi interni di Palazzo comunale e dell’area esterna pubblica, costituiscono il primo passo di una visione rispettosa e lungimirante di un comparto che oggi non può più essere trascurato».