E se il caffè al banco, in Italia, costasse 2 euro?

Il rito del caffè al banco, in Italia, potrebbe subire un'impennata, in termini di sacrificio economico per i clienti, non indifferente. Secondo uno studio di settore, infatti, il prezzo di un espresso al bar potrebbe salire a 2 euro entro la fine del'anno. Il motivo? L'aumento generalizzato dei prezzi, legato alle tasse sull'energia e al tira e molla tariffario fra Europa e Stati Uniti, sta mettendo a dura prova gli esercenti.
L'emittente pubblica romanda RTS, al riguardo, ha dedicato un reportage. Intervistando, fra gli altri, Davide Patané, titolare del bar Peter a due passi dal Duomo. Un bar che, nel momento dell'intervista, era praticamente vuoto, con un solo cliente arrivato per la classica accoppiata caffè più cornetto. Lo stesso proprietario si è rammaricato del fatto di aver aumentato il prezzo del caffè al banco da 1 a 1 euro e 20 centesimi. Ma, ha spiegato, non aveva scelta: «Con l'aumento del costo della vita, del cibo, dell'elettricità e di tutto il resto, abbiamo dovuto aumentare i prezzi per compensare i costi in generale» ha dichiarato. Un aumento di venti centesimi, di per sé, può fare una grande differenza. Ancora Patanè: «Non si direbbe, ma fa la differenza: se si fa il conto al giorno, al mese, alla fine dell'anno, si parla di migliaia di euro».
Il possibile aumento di prezzo, fino a 2 euro appunto a seconda della città e del quartiere, non spaventa più di tanto i clienti. «Se è un buon caffè, ben venga, anche se aumentano il prezzo» ha spiegato una cliente. «Per un caffè al giorno, che bevo al bancone, non credo mi rovinerò». Un altro cliente, invece, ha detto: «Sono disposto a pagare non più di 1,50 euro. Non di più. Il caffè in ogni caso è un culto italiano e non scomparirà mai. Penso che, anche se il prezzo dovesse aumentare, la gente continuerà a berlo. Non tre, quattro o cinque al giorno, ma un po' meno».
Secondo un altro studio, commissionato da un importante marchio di caffè italiano, il prezzo di una tazzina di caffè è aumentato del 50% negli ultimi cinque anni.