È un'estate con sempre più turisti e gli albergatori sorridono

«È una buona notizia. Non si può sempre chiedere la luna». È un Federico Haas, presidente della sezione Sottoceneri di Hotelleriesuisse, soddisfatto quello che commenta i primissimi dati sul turismo estivo in Città. Che da metà maggio a metà settembre ha fatto registrare e registrerà, secondo le prenotazioni, un’occupazione alberghiera del 79% quando l’anno scorso nello stesso periodo era del 78%. «Niente da dire - continua Haas - Lugano lavora bene durante l’alta stagione. Luglio è sicuramente il mese principe dell’estate anche grazie alle numerose manifestazioni, LongLake in testa».
Si spiega insomma così, secondo il direttore dell’hotel Delfino di Lugano, la tenuta stagionale, che ha fatto segnare, cosa che non guasta, pure una piccola crescita dell’occupazione nei 23 alberghi cittadini. «Non abbiamo i dati sul para alberghiero, che difficilmente si riesce a recensire e a monitorare», precisa Haas, riferendosi agli appartamenti messi in affitto sulla piattaforma Airbnb, ma non è difficile immaginare che il sole stia splendendo anche su un’offerta, che il presidente della sezione Sottoceneri di Hotelleriesuisse definisce borderline. «Non è un mistero che noi albergatori rivendichiamo pari condizioni», annota.
Crescita continua
Sia quel che sia Lugano si conferma una meta che piace, come dimostra anche il confronto con il 2019, l’anno prima della pandemia da Covid, anno che di norma si usa per avere un raffronto oggettivo (non solo turistico) con il passato. «Sei anni fa - riprende Haas, recuperando le informazioni sulla piattaforma in cui gli albergatori si scambiano i dati in tempo reale, H-Benchmark - le prenotazioni in Città dal 1° gennaio al 31 agosto erano al 62% del totale, quando nel 2024 sono state del 65, mentre quest’anno del 66%».
L’impressione che si ricava notando la continua presenza di turisti in città è dunque suffragata anche dai dati. Lugano non sarà Como, come aveva indicato uno studio della EHL Hospitality Business School di Losanna, che come ha riferito il 1° luglio dal Corriere del Ticino, aveva messo a confronto le due destinazioni, trovando più differenze che similitudini, ciò nonostante, ha comunque il suo fascino. Almeno per chi arriva da fuori e sceglie di passare qualche giorno d’estate sulle sponde del lago. «La maggior parte degli ospiti che scelgono di soggiornare negli alberghi cittadini - riprende Haas, snocciolando i dati dei mesi di giugno, luglio e agosto di quest’anno - provengono dalla Svizzera tedesca e francese. Seguono i turisti tedeschi, poi quelli italiani e statunitensi».
Fino a metà ottobre
L’estate luganese sul fronte turistico sta insomma andando bene. Non solo perché in linea con quelle degli ultimi anni, ma anche perché fa segnare delle piccole crescite continue. Da qui la soddisfazione del presidente della sezione Sottoceneri di Hotelleriesuisse -che è l’associazione mantello degli albergatori - che si augura che la tendenza possa continuare anche dopo agosto. Anche perché «la stagione turistica in Città, pur cambiando fisionomia, termina verso metà ottobre», annota. «Dal 31 agosto in poi -prosegue Haas - assistiamo infatti a un cambio di clientela: più coppie e viaggiatori singoli e meno famiglie con bambini».